1° novembre, "Una riflessione per la Festa dei Santi" (di Ivo Lizzola)

01.11.2017 08:29

«C’era un mio vecchio parroco che, a proposito di questa celebrazione comprendente anche i non canonizzati, spiegava come renda giustizia a tutti i santi non riconosciuti come tali. Infinitamente più numerosi di quelli canonizzati, sono quanti, veramente, avevano tenuto viva la tradizione, rinnovata continuamente nelle pratiche quotidiane. Magari erano analfabeti, persone molto umili, nascoste. Avevano tenuto in serbo la fede per loro, i loro figli, le loro comunità, le loro realtà: quindi era giustissimo che ci fosse almeno un giorno per loro. Sottovalutiamo, a volte, questa santità silenziosa e nascosta. Non la sottovalutano oggi, secondo me, molti giovani, ma non solo loro perché la tenuta delle comunità dei credenti è legata a persone che riescano ad attestare la fede, a testimoniarla, dentro un tempo d’esodo com’è quello che stiamo vivendo, di grande passaggio, di disorientamento. E anche di ricerca culturale, etica di nuove forme di convivenza, di una nuova capacità dell’umano di cercare la propria verità, in tempi così complessi e confusi».

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