20 novembre. "Giornata mondiale dei diritti dei bambini"

19.11.2008 16:37

Il 20 novembre 1959 l'"Assemblea Generale" dell'ONU, su proposta della "Commissione per i diritti umani", ha adottato la "Dichiarazione dei diritti del bambino". E' una risoluzione, una dichiarazione di princìpi che espande e amplifica il diritto abbozzato nel 1948 nella "Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo" che all'art. 25 stabilisce "che alla maternità e all'infanzia devono essere assicurate speciali tutele e assistenza".

Il 20.11.1989 è stata approvata la "Convenzione internazionale dei diritti dell'infanzia". Da allora molti passi avanti sono stati fatti ed oggi i Paesi che hanno assunto questo importante impegno nei confronti dell'infanzia sono ben 193 (mancano all'appello solo gli Stati Uniti d'America e la Somalia). Ogni anno, nella sua ricorrenza, si rinnova un impegno. Ancora oggi, sciaguratamente - in tutti i Paesi, anche in quelli cosiddetti "civilizzati" - troppi sono i "diritti negati"; troppi i soprusi, le violenze e le dimenticanze.

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L'UNICEF - nel rapporto "La condizione dell'infanzia nel mondo 2008 - Nascere e crescere sani", pubblicato nel gennaio scorso insieme ad una scheda con i principali dati statistici sulla prima infanzia nel mondo e una serie di videoclip correlati alle tematiche del rapporto - si poneva l'obiettivo di assicurare per ogni bambino "Salute, Scuola, Uguaglianza, Protezione".

Dobbiamo perciò batterci, ancora a lungo, per eliminare le tante violenze che cancellano questi diritti, con un'attenzione anche a quello che succede, seppure con dimensioni diverse, da noi.

I bambini devono essere rispettati, sempre ascoltati, accolti e posti al centro delle nostre azioni. Essi sono il nostro futuro e perciò un valore immenso da preservare; la sola cosa che davvero conta!

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"Dici: è faticoso frequentare i bambini.

Hai ragione.

Aggiungi: perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, scendere, piegarsi, farsi piccoli.

Ti sbagli.

Non è questo l'aspetto più faticoso.

E' piuttosto il fatto di essere costretti ad elevarsi, fino all'altezza dei loro sentimenti.

Di stiracchiarsi, allungarsi, sollevarsi sulle punte dei piedi.

Per non ferirli"

di Janusz Korczac