Il documento finale della recente Assemblea Nazionale CISL Scuola, approvato all'unanimità dai partecipanti

17.10.2007 16:09

L'Assemblea Nazionale della CISL Scuola, riunitasi ad Ischia nei giorni 9, 10 e 11 ottobre 2007, ascoltate le relazioni del Segretario Generale e del Segretario Organizzativo e le conclusione della Segreteria, le assume unitamente ai contributi emersi dal dibattito.

IL QUADRO POLITICO, ECONOMICO, SOCIALE

L'Assemblea valuta con preoccupazione l'evoluzione del quadro politico-economico, in presenza di fenomeni di diffusa e crescente disuguaglianza tra fasce sociali e aree geografiche, con vecchie e nuove povertà, con il freno di un enorme debito pubblico accumulato negli anni e che stenta ad essere riassorbito, con una cronica ed irrisolta questione salariale, con un eccessivo carico fiscale sul lavoro dipendente, con processi inflattivi mai domati, con un appannamento dei principi di solidarietà e di sussidiarietà.

Altrettanto preoccupante appare il divario tra "paese reale" e "paese legale", con il montare di una protesta antipolitica, generalizzata e talvolta qualunquistica; a ciò si aggiunge lo stato di incertezza con cui viene condotta l'attività del Governo, che sconta l'esiguità della sua maggioranza, apparendo spesso in difficoltà nel trovare la necessaria coesione al proprio interno, con ricadute negative nella realizzazione dei suoi impegni programmatici.

IL PROTOCOLLO DEL 23 LUGLIO

L'Assemblea valuta positivamente l'Accordo del 23 luglio 2007 relativo al "Protocollo su previdenza, lavoro e competitività per l'equità e lo sviluppo sostenibile", quale espressione della politica della concertazione, necessaria per assicurare e garantire la coesione sociale, per governare i processi economici a fronte dei cambiamenti nel mercato del lavoro, attraverso un forte rilancio del ruolo e della funzione del sindacato confederale nel nostro Paese.

L'Accordo ha confermato, inoltre, la capacità politica della CISL che col suo protagonismo ha consentito di tenere unito il fronte sindacale confederale, pur con le note difficoltà, e di riaffermare il valore dell'autonomia, pesantemente insidiato da più parti.

La valutazione complessivamente positiva di questo accordo, essenzialmente acquisitivo perché raggiunto senza alcun elemento di scambio per i lavoratori, trova le sue motivazioni essenziali:

  • per le risposte concrete ad istanze vitali dei lavoratori anziani e giovani, poste e irrisolte da anni;
  • per l'avvio di un processo di riforma del welfare e del lavoro più rispondente alle prospettive demografiche e ai profondi cambiamenti del mercato del lavoro e dei processi produttivi;
  • per l'assicurazione di una prospettiva pensionistica dignitosa per i giovani, tra regime obbligatorio e integrativo, garantendo in prospettiva l'equilibrio finanziario del sistema.

Occorre in particolare sottolineare come importante e concreto risultato il superamento dello "scalone" previdenziale all'interno di un'intesa che smentisce nei fatti la tesi di un possibile conflitto intergenerazionale strumentalmente utilizzata in chiave antisindacale.

L'Assemblea registra pertanto con soddisfazione l'esito favorevole della consultazione referendaria indetta da CGIL, CISL e UIL, positivo sia per la partecipazione al voto sia per l'alta percentuale di consensi, cui ha dato un significativo contributo anche il mondo della scuola.

ISTRUZIONE E FORMAZIONE: IL CANTIERE DELLE RIFORME

L'Assemblea, in presenza di una lunga ed estenuante fase di transizione data dall'inconcludenza dei processi riformatori del sistema dell'istruzione e della formazione, tra maxiriforme mancate e continui aggiustamenti, ritiene essenziale mantenere alta la capacità di interlocuzione critica e propositiva della CISL Scuola, in stretta sinergia con la Confederazione, attraverso una salda e coerente visione d'insieme di tutti gli interventi ordinamentali di natura didattica ed organizzativa per definire un autentico, partecipato e condiviso processo di riforma del sistema, sostenuto dalle dovute risorse finanziarie anche per il concreto riconoscimento e la valorizzazioni delle professionalità operanti nel comparto.

Vanno comunque attentamente considerati l'impatto e le ricadute sull'organizzazione del lavoro nella scuola, la cui disciplina deve essere sempre ricondotta alle naturali sedi negoziali.

Tutto ciò ribadisce, ancora una volta, l'estrema necessità ed urgenza di un vero ed autentico "Patto sociale" per realizzare la "Buona scuola", essenziale per il futuro delle giovani generazioni e per lo sviluppo del Paese.

Il mondo dell'istruzione e della formazione alle prese con eterni problemi e sfide vecchie e nuove deve, a breve e medio termine, misurarsi con alcuni recenti approdi del dibattito politico-istituzionale.

L'INTESA

La sottoscrizione dell'"Intesa per un'azione pubblica a favore della conoscenza" (impegno previsto dal "Memorandum sul lavoro pubblico e riorganizzazione delle Amministrazioni"), apre spazi di intervento a tutti i livelli, istituzionali e sindacali, cui deve seguire l'assunzione di responsabilità per dare le dovute risposte alle numerose ed inevase domande che da troppo tempo vengono dal mondo della scuola e della formazione.

Ovviamente impegni e responsabilità assunte vanno accompagnate e sostenute da comportamenti coerenti da parte del Governo, del Parlamento e di tutti i soggetti istituzionali che hanno competenze in materia scolastica e formativa, dalla definizione di percorsi temporali certi e definiti, dall'individuazione puntuale e certificata delle risorse finanziarie disponibili. 

IL QUADERNO BIANCO SULLA SCUOLA

Al di là della accurata e ponderosa ricerca quantitativa, insieme alla già espressa preoccupazione per la mancanza nel documento dell'"anima della scuola reale", inquietano alcune previsioni sulla consistenza degli organici che contemplano la riduzione del personale, come preoccupa il dato di una "questione meridionale" sugli apprendimenti degli alunni/studenti che introduce un ulteriore elemento di esasperazione del divario tra Nord e Sud.

FORMAZIONE E RECLUTAMENTO

Con la previsione contenuta nella prossima Finanziaria del superamento dell'art. 5 della legge n. 53/03 e di nuove modalità in merito alla formazione iniziale, alle specializzazioni ed al reclutamento, si aprono nuovi ed inediti scenari di confronto su argomenti essenziali per procedure che dovrebbero tendere a garantire alla scuola personale competente e motivato.

Si tratta di questioni sulle quali è urgente e necessaria un'approfondita riflessione dell'intera Organizzazione, estesa a tutto l'arco delle professionalità operanti nel comparto.

I PROCESSI DI RIFORMA

Dalle nuove "Indicazioni per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo" al nuovo obbligo d'istruzione, alla definizione della riforma della scuola secondaria superiore e della conseguente riorganizzazione dell'istruzione tecnica e professionale e degli ITS, il "cantiere aperto" della scuola continuerà ad impegnare tutta l'organizzazione in una continua attività di vigilanza e di coerente proposizione per proseguire nell'impegno di garantire la qualità della scuola pubblica, valorizzando le condizioni di lavoro del suo personale e assicurando un sempre più efficace servizio alla sua utenza.

GLI SCENARI FEDERALISTICI

L'evoluzione del confronto/scontro tra Stato e Regioni ridisegnerà, entro pochi anni, il sistema dell'istruzione e della formazione: è più che mai indispensabile dare continuità all'impegno per garantire che la definizione dei nuovi equilibri tra potestà legislative esclusive e concorrenti - secondo il riparto tra Stato e Regioni definito dalla riforma del Titolo V - continui ad assicurare l'unitarietà del sistema scolastico nazionale.

IL CONTRATTO E LA FINANZIARIA 2008

L'Assemblea valuta in termini complessivamente positivi l'intesa sulla definizione del contratto di lavoro per il quadriennio 2006/09 e per il biennio economico 2006/07, nella consapevolezza delle persistenti difficoltà a reperire adeguate risorse economiche, delle eccessive resistenze ed incoerenze governative e infine della opportunità di chiudere il biennio economico prima della sua scadenza naturale, ormai imminente.

Sulla scorta di tale vicenda appare ulteriormente provocatoria l'inesistente previsione nella legge finanziaria 2008 delle risorse per il rinnovo dei contratti del Pubblico Impiego, che si configura come il tentativo di imporre una unilaterale "moratoria" contrattuale.

L'Assemblea reputa pertanto pienamente condivisibili le iniziative di mobilitazione e di lotta, con lo sciopero e la manifestazione del 27 ottobre a Roma, quale iniziale momento di una "Vertenza scuola" tesa ad affermare la centralità del sistema di istruzione e formazione, ricercando il massimo consenso e sostegno a livello politico e sociale.

Ritiene ancora, con riferimento anche alla Finanziaria 2008, incoerenti con le solenni dichiarazioni di autorevoli esponenti istituzionali e con le reali e concrete necessità dell'"universo scuola" le costanti politiche di continui "tagli" agli organici del personale docente e ATA che hanno, in troppe realtà, compresso e ridotto, oltre ogni immaginazione, le condizioni di erogazione del servizio offerto dalla scuola pubblica statale, compromettendo in molti casi le garanzie che andrebbero obbligatoriamente assicurate agli alunni in condizioni di maggiore bisogno e impedendo di dare adeguate risposte alla crescente presenza di alunni immigrati.

GLI ASPETTI ORGANIZZATIVI

L'Assemblea, in merito al percorso dell'Assemblea organizzativa della CISL - nel condividere le analisi/riflessioni/proposte della Confederazione, a partire da un "ritorno al futuro" inteso come riscoperta di pratiche organizzative e comportamenti politici "virtuosi" e "produttivi" - identifica punti forti di notevole impatto valoriale come l'identità di appartenenza, la riscoperta di "buone pratiche" di confederalità, la valorizzazione del sindacato sul territorio, in una chiave prettamente confederale di sinergico impegno tra strutture orizzontali (confederazione), strutture verticali (federazioni di categoria) e mondo dei servizi.

L'Assemblea - nell'evoluzione del contesto generale e categoriale, e ferme restando le competenze/responsabilità dei vari livelli dell'Organizzazione (Nazionale, Regionale, Territoriale) - ritiene indispensabile operare, anche con gradualità, per fortificare ed irrobustire i detti livelli, tenuto conto delle accresciute e complesse attività legate all'esercizio della rappresentanza e della tutela.

In particolare, ritiene che l'assetto operativo e di rappresentanza debba essere sostanzialmente riconfermato nella seguente strutturazione:

  • un livello nazionale quale sede di rappresentanza generale nella definizione degli indirizzi politico-organizzativi che svolga ruoli di contrattazione nazionale, di supporto e controllo del regolare funzionamento della macchina organizzativa a tutti i livelli, di erogazione di servizi, di organizzazione e coordinamento della formazione e dell'informazione;
  • un livello regionale che nella prospettiva del decentramento amministrativo assuma rinnovata valenza di rappresentanza, contrattazione e vertenzialità, assicurando nel contempo il coordinamento e il supporto alle strutture territoriali, attivando politiche di informazione e formazione in stretta sinergia tra i territori, il "nazionale" e i corrispondenti livelli confederali;
  • un livello territoriale che resta il naturale immediato riferimento degli iscritti in termini di rappresentanza, tutela, assistenza. Tale livello, cui è assegnato ruolo primario nell'azione di proselitismo, costituisce anche un primo livello di sintesi politica che può attivare concertazione sul territorio, anche d'intesa con le UST, svolge assistenza nel contenzioso, assicura la presenza organizzata sul territorio e nelle scuola attraverso i terminali associativi, coordina e assiste l'attività negoziale delle RSU.

L'Assemblea reputa essenziale la valorizzazione della "prima linea", RSU e "terminali associativi", nella loro valenza rappresentativo-contrattuale e politico-organizzativo, a garanzia dei lavoratori e della stessa Organizzazione.

L'Assemblea ritiene che la presenza organizzata e formalizzata del sindacato nelle istituzioni scolastiche costituisca, attraverso il ruolo delle RSU, un banco di prova e di tenuta per l'intera organizzazione.

La recente affermazione della CISL Scuola nelle ultime elezioni evidenzia la necessità di un maggior coinvolgimento degli eletti RSU nella vita dell'organizzazione, non solo nel momento congressuale. Nel contempo vanno riconsiderati ruolo e funzioni dei terminali associativi, nella loro specifica valenza di rappresentanti della CISL Scuola sul luogo di lavoro.

L'Assemblea ritiene indispensabile proseguire ed ampliare la programmata e positiva attività di formazione dei nuovi quadri dirigenti a tutti i livelli, in un'ottica di coordinamento e di forte impulso, per garantire nel medio periodo il necessario ricambio del gruppo dirigente, favorendo le opportunità di un'equilibrata rappresentanza professionale e di genere.

Parimenti vanno razionalizzati ed affinati gli strumenti di informazione, essenziali per veicolare la conoscenza e l'immagine dell'organizzazione, attraverso l'utilizzo efficace delle diverse modalità di comunicazione, in particolare traguardando un raccordo sinergico fra le varie offerte di informazione erogata ai diversi livelli attraverso lo spazio web.

L'Assemblea, infine - ribadita la necessità di un Centro Studi Nazionale, sede di elaborazione e approfondimento finalizzata ad offrire supporto all'organizzazione ad ogni livello anche con la produzione di materiali - valuta, ormai, non rinviabile la ridefinizione (statutaria e organizzativa) dell'Irsef-Irfed quale agenzia di ricerca, documentazione e formazione in presenza di un crescente fabbisogno formativo della categoria legato anche ai processi di innovazione e riforma. 

RIPARTIRE DAI NOSTRI SUCCESSI

L'Assemblea esprime grande apprezzamento per l'incremento costante del numero degli associati, così come per i positivi risultati ottenuti nelle impegnative scadenze elettorali relative all'ENAM, al Fondo Espero e al rinnovo delle RSU. Tali risultati, che premiamo il prezioso lavoro e la costante dedizione del gruppo dirigente dell'Organizzazione a tutti i livelli, sono il riconoscimento della validità delle linee politico-organizzative espresse sempre con forte coerenza dalla CISL Scuola e testimoniano il suo robusto e diffuso radicamento sul territorio e nella categoria. Tutto ciò deve però costituire la motivazione per un rinnovato e ancor più intenso impegno della CISL Scuola per consolidare ulteriormente, con la sua forza, la sua capacità di rappresentanza e tutela dei lavoratori.