Basta discredito sulla scuola: la misura è colma!

30.10.2006 17:07
Categoria: Comunicati Stampa

Respingiamo l'ostinata e irriducibile ripetitività, quasi ossessiva, con la quale un noto editorialista tenta da anni di gettare fango sulla scuola e discredito sul personale docente, dalle colonne di un autorevole e accreditato quotidiano nazionale, di quella scuola che ha garantito lo straordinario sviluppo culturale, economico e sociale del nostro Paese e che rappresenta un'insostituibile fonte di investimento nella società della conoscenza.

Questa scuola, nella quale i docenti "bravi" - di cui anche il professor Panebianco è costretto ad ammettere l'esistenza - sono in larghissima maggioranza e operano con impegno, professionalità e dedizione, specialmente in aree particolarmente difficili e a rischio educativo, merita spazi di attenzione, di considerazione e di rispetto molto più seri e meditati delle esternazioni tanto ingenerose quanto calcolate perché collocate nel difficile contesto politico-parlamentare che vede la scuola oggetto di specifici interventi nella legge finanziaria.

Mentre possiamo capire - pur rigettandolo - il suo ben noto livore antisindacale, non comprendiamo l'accanimento denigratorio contro i "precari" dei quali il Governo, finalmente, si accinge a stabilizzare il rapporto di lavoro attraverso il previsto piano triennale di assunzioni.

Assunzioni che sono dovute ai bisogni veri e reali di funzionamento della scuola e non concessioni clientelari della politica al sindacato.

Sa il professore chi sono i "precari" di cui si occupa la finanziaria, o forse immagina che si tratti di disperati clandestini sbarcati nelle coste di Lampedusa?

Sono invece quelli inseriti nelle graduatorie permanenti, in possesso di laurea e di abilitazione conseguita attraverso il superamento di uno o addirittura più concorsi o a seguito di frequenza delle SSIS, percorsi post lauream costosi ed impegnativi, che lo stesso professor P. mostra di apprezzare, forse anche per gli introiti finanziari che assicurano al sistema accademico. Sono docenti perciò debitamente qualificati sul piano culturale e professionale anche a seguito dell'esperienza maturata in tanti anni d'insegnamento.

Si tratta sicuramente di "bravi" docenti, che pur garantendo il funzionamento del servizio scolastico, secondo la più classica angheria dell'"usa e getta", vengono licenziati al termine dell'anno scolastico per essere poi riassunti all'inizio di quello successivo.

E' una girandola umiliante e vergognosa, indegna di un paese civile.

Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola