Sugli ex LSU un'intesa che risolve conflitti e riafferma il valore della contrattazione. Dichiarazione di Maddalena Gissi

19.05.2021 11:16

L’intesa sottoscritta martedì 18 maggio dal Ministero dell’Istruzione e dai sindacati ha posto le premesse per portare a soluzione i problemi legati alle modalità con cui la legge di bilancio ha previsto la trasformazione a tempo pieno dei contratti part time dei collaboratori scolastici ex LSU; modalità da subito contestate dalla CISL Scuola, che ha denunciato ripetutamente i rischi derivanti da un’operazione condotta senza prevedere incrementi di organico. Da un lato, infatti, si sono rese necessarie compensazioni di posti fra regioni diverse, con alcune di esse costrette a cedere quote di organico, dall’altro si sono poste le premesse per tensioni e possibili conflitti tra attese e interessi diversi fra i lavoratori, sia per la gestione delle possibili situazioni di soprannumerarietà, anche rispetto all’organico provinciale, sia per il venir meno delle possibilità di assunzione (in ruolo o per supplenze annuali) per molti precari “storici”.
L’intesa consegna a tal fine alla contrattazione integrativa il compito di integrare le disposizioni sulla mobilità annuale, con soluzioni che riguarderanno sia l’attuale che il prossimo CCNI, confermando come siano dunque determinanti, per la soluzione dei problemi, gli atti negoziali. Da subito, infatti, il CCNI attualmente in vigore viene integrato prevedendo l’inclusione dei lavoratori ex LSU nelle graduatorie d’istituto ai fini di un coinvolgimento complessivo e senza esclusioni di tutto il personale nelle procedure per l’individuazione dei soprannumerari.
Con l’intesa, sottoscritta da tutte le sigle firmatarie del CCNL, il Ministro assume anche l’impegno a promuovere soluzioni che accompagnino la trasformazione dei contratti da part-time a full-time (già avvenuta il 1° gennaio 2021) con opportuni incrementi di organico. È quanto la CISL Scuola aveva chiesto ripetutamente, dichiarandosi sempre contraria alla “trasfusione” di posti fra province diverse, chiedendo invece con forza, in più occasioni, di prevedere i necessari incrementi di organico non solo per evitare che la sistemazione del personale ex Lsu avvenisse a scapito di altre situazioni di lavoro, ma anche per far fronte al crescente fabbisogno delle scuole nell’ottica di un miglioramento della qualità e dell’efficacia del servizio.
Per questo è ora indispensabile che l’intesa trovi piena e compiuta efficacia non solo attraverso gli indispensabili e decisivi passaggi negoziali, ma anche con l’immediata e coerente attuazione degli impegni assunti dall’Amministrazione, reintegrando gli organici delle Regioni che ne hanno ceduto quote in fase di determinazione dell’organico di diritto.
Con l’intesa si riafferma in ogni caso il valore delle relazioni sindacali e della contrattazione come via maestra per affrontare e risolvere situazioni complesse in ambito lavorativo, rispetto alle quali gli stessi interventi legislativi, non tenendo nel dovuto conto il confronto con le parti sociali, hanno mostrato in tutta evidenza anche in questo caso insufficienze e limiti.

Roma, 19 maggio 2021

Maddalena Gissi, segretaria generale CISL Scuola