Autonomia differenziata, dura presa di posizione unitaria. Un progetto che mina l'unità culturale del Paese

06.02.2019 13:18

Dura presa di posizione dei sindacati confederali del comparto istruzione e ricerca (Flc CGIL, CISL FSUR, UIL Scuola RUA) che denunciano le gravi conseguenze legate al conferimento di maggiori poteri alle Regioni in materia di istruzione, come richiesto da alcune Regioni con le quali il Governo è in procinto di sottoscrivere le intese sulla concessione della cosiddetta "autonomia differenziata".

Un percorso che i sindacati, rivolgendosi al Governo, alle Commissioni Istruzione di Camera e Senato e ai Presidenti delle due Camere, chiedono di bloccare, rivendicando come indispensabile un ampio confronto nelle aule Parlamentari e nel Paese per salvaguardare il sistema di istruzione unitario che sta a cuore all'intera comunità nazionale.

"Quello che si ipotizza - scrivono Francesco Sinopoli, Maddalena Gissi e Giuseppe Turi -  non è un semplice decentramento amministrativo: siamo in realtà in presenza di un progetto di vera e propria devoluzione, che investirebbe in pieno il sistema scolastico del Paese, minando l’unità culturale della nazione, per dare vita a progetti formativi regionali e localistici ben al di là di quella giusta attenzione alle specificità territoriali che, già a sistema vigente, sono assicurati dall’autonomia scolastica prevista dalla stessa Costituzione".

L'istruzione” - fanno notare i tre segretari generali dei sindacati scuola confederali - "è un valore universale indivisibile che solo il sistema scolastico statale nazionale può garantire, al pari della giustizia, dell'ordine pubblico e della difesa".

Flc CGIL, CISL FSUR, UIL Scuola RUA sono anche preoccupati per il fatto che "una deriva regionalistica del sistema di istruzione possa accentuare gli squilibri già oggi esistenti fra le diverse aree territoriali del Paese. Si andrebbe così nella direzione esattamente opposta a quella che sarebbe necessario intraprendere. La scuola è fattore decisivo di promozione dei diritti della persona e di affermazione dell'unità nazionale. A tale obiettivo le scuole italiane di ogni ordine e grado, proprio in quanto parte di un sistema unitario e nazionale, hanno dato e continuano a dare ogni giorno un contributo decisivo, che suonerebbe ora come un tradimento disconoscere e abbandonare".