Furlan a "La Repubblica": sulle pensioni no a scontro padri - figli

19.08.2017 10:50

Riportiamo il testo di un'intervista di Rosaria Amato alla segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan pubblicata oggi su La Repubblica.
Non si tratta di contrapporre le ragioni dei "vecchi" a quelle dei "giovani". Per la segretaria della Cisl Annamaria Furlan rivedere l'automatismo che lega l'adeguamento dell'età pensionabile all'aspettativa di vita è un'iniziativa che invece va proprio a favore dei giovani.
Cancellare il prossimo scatto, che porterà l'età pensionabile a 67 anni, richiede risorse ingenti, secondo il governo e l'Inps. Ne vale davvero la pena, considerato che si tratterebbe di uno spostamento in avanti di pochi mesi?
"Intanto le analisi che sono state proposte invece da Cesare Damiano e da Maurizio Sacconi danno proiezioni molto diverse rispetto a quelle dell'Inps. Inoltre la maggiore crescita del Pil, la flessibilità che il nostro governo deve pretendere dalla Ue e un po' di più di sana lotta all'evasione potrebbero permetterci di trovare maggiori risorse. E poi non abbiamo chiesto la cancellazione del meccanismo sull'aspettativa di vita. Abbiamo chiesto invece di ripensarlo, anche perché l'aspettativa di vita non è uniforme, varia da lavoro a lavoro. Un meccanismo così draconiano andrebbe rivisitato anche in considerazione dei lavori usuranti. In prospettiva, lavorare fino a 70 anni per tutti è inimmaginabile. Credo che questa situazione vada analizzata meglio, e infatti c'è un tavolo aperto con il governo".
Quando tornerà a riunirsi questo tavolo?
"Ci rivedremo tra fine agosto e i primi di settembre".
Non sono sufficienti per attenuare la rigidità delle norme i meccanismi di flessibilità introdotti l'anno scorso?
"L'Ape sociale e l'Ape volontaria sono meccanismi di flessibilità per l'anticipo in uscita, ma intanto il meccanismo dell'aspettativa di vita va avanti come se nulla fosse. Credo che invece fermarsi e valutare sia importante, anche per dare prospettive ai giovani. Ed è inaccettabile che questa esigenza debba essere messa in contrapposizione agli incentivi per le assunzioni giovanili che il governo intende varare, invece mirano entrambi a dare al Paese la spinta per crescere".
La contrapposizione nasce dalla "via stretta" di cui parla il ministro dell'Economia Padoan, delimitata dalla necessità di concentrare la spesa su pochi progetti chiave. Voi sindacati non rischiate così di essere accusati, come è già avvenuto in passato, di sostenere le ragioni dei pensionati, preferendole a quelle dei giovani?
"Noi stiamo parlando non dei pensionati attuali, ma di quelli che in pensione ci dovranno andare, compresi i giovani, che con il meccanismo del contributivo avranno una pensione insostenibile. Il tema del calcolo della pensione futura, e della creazione di una pensione di garanzia, che copra i tanti momenti di precariato e di buchi contributivi che i lavoratori attuali si ritroveranno a fine carriera non interessa gli anziani, ma proprio i giovani. Il problema è che in questo Paese il tema dello scontro tra generazioni piace alla politica, mentre invece è la coesione tra generazioni che ha reso grande l'Italia".