Con la ministra incontro ancora non risolutivo per tanti problemi
Un confronto su molti temi e con qualche interessante spunto di apertura, ma nessuna concreta soluzione per le emergenze su cui abbiamo ancora una volta posto l’accento nell’incontro di oggi con la ministra. Tra queste, soprattutto, quella delle posizioni economiche del personale ATA, su cui pende il rischio di veder avviate le procedure di recupero delle somme corrisposte a partire dal 2011/12. Si tratterebbe, come ha ribadito con forza Francesco Scrima, di un vero e proprio furto a danno di lavoratori che hanno già svolto le attività per cui sono stati retribuiti. Alla ministra, che sostiene di avere tuttora in corso un tentativo di risolvere la questione attraverso un’intesa col MEF, abbiamo chiesto di bloccare la messa in atto di un recupero che siamo pronti a contrastare immediatamente in sede legale, ma che ci vedrebbe costretti ad assumere anche iniziative di mobilitazione, in analogia con quanto sta avvenendo per i dirigenti scolastici, la cui situazione si trascina irrisolta da mesi, con pesanti decurtazioni della retribuzione.
Bene invece la comunicazione dei numeri relativi alla prima tranche di assunzioni nell’ambito del nuovo piano triennale, oltre alla conferma dello sblocco delle assunzioni su sostegno con decorrenza 2013/14 per 4.447 posti. Il decreto 104/2013 pone come presupposto all’avvio del piano una sessione contrattuale all’ARAN, in analogia a quanto avvenne per il piano del 2011; di tale passaggio non si avverte la necessità, ad avviso della Cisl Scuola, che si è detta disponibile a una semplice conferma dell’intesa 2011, non essendovi alcun bisogno di individuare ulteriori interventi oltre a quelli allora concordati.
Sugli scatti di anzianità la Cisl Scuola ha posto l’esigenza di accelerare quanto più possibile i tempi di avvio della trattativa all’ARAN, per chiudere rapidamente la partita del recupero di validità del 2012. Scrima ha ribadito il no fermo e deciso della Cisl Scuola alle accuse strumentalmente rivolte ai sindacati, cui si vorrebbe attribuire la responsabilità del venir meno di risorse per le attività aggiuntive. Un vero e proprio ribaltamento dei fatti, visto che per far fronte al fabbisogno di posti in organico si sono sottratti centinaia di milioni di euro alle retribuzioni del personale, utilizzando per altri fini la quota di economie loro destinata. La tutela delle retribuzioni fondamentali, in una situazione di prolungato blocco dei contratti, è per la Cisl Scuola un’assoluta priorità. La strada maestra, per garantire le attività aggiuntive, è un rifinanziamento delle risorse a tal fine destinate, in linea con le tante attestazioni di rinnovata attenzione alle politiche scolastiche, da tradurre però coerentemente nella programmazione dell’agenda di governo. In questa direzione si è detta peraltro impegnata la stessa ministra Carrozza, al di là delle questioni di più immediata attualità su cui è in atto un difficile confronto col Ministero dell’Economia.
Continueremo a seguire con attenzione i numerosi “fronti” aperti su questioni rispetto alle quali l’incontro di oggi, come detto in apertura, non può certo considerarsi risolutivo.