"Indicazioni Nazionali": lavori in progress

16.04.2007 18:29

Dopo la presentazione del documento "Cultura, educazione, scuola" - avvenuta lo scorso 3 aprile - il Ministero della Pubblica Istruzione ha avviato una serie di audizioni (che si concluderanno mercoledì prossimo, 18 aprile) sia sul documento presentato dalla Commissione presieduta dal prof. Ceruti, sia sul documento "Il curricolo nella Scuola dell'Autonomia".

Le organizzazioni sindacali sono state audite - giovedì scorso, 12 aprile - dalla "Commissione tecnica" insediata dal Ministro per la definizione delle "Nuove Indicazioni Nazionali".

La Commissione ha comunicato il percorso che si intende formalizzare in tempi piuttosto brevi. Sarà presentato alle Commissioni parlamentari competenti, infatti, un primo testo che le scuole utilizzeranno successivamente in modo provvisorio durante il prossimo anno scolastico 2007/08.

La seconda fase vedrà le scuole protagoniste in quanto saranno chiamate ad avviare percorsi di sperimentazione e ricerca propedeutici al testo definitivo, da applicare nell'anno scolastico successivo (2008/09).

La CISL Scuola, in premessa, ha ribadito:

  • la necessità di affiancare al "tavolo tecnico" un alto confronto politico per "sciogliere" i molti nodi contenuti nel decreto legislativo 59/04, ravvisando la necessità di un atto legislativo che consenta di rivisitare tempi e modalità dell'organizzazione scolastica, in particolare la frammentazione dei quadri-orario e la questione degli anticipi (non soltanto relativa alla Scuola dell'Infanzia). Anticipi - in sostanza superati dalla Finanziaria 2007 ma che trovano ancora applicabilità in altre norme, come le circolari sulle iscrizioni - che investono (anche e senza soluzione) la Scuola primaria: il loro mantenimento modifica profondamente il sistema ordinamentale, intervenendo in modo radicale sulla preparazione di curricoli e programmazione didattica;
  • il rispetto dell'autonomia scolastica e della libertà d'insegnamento, entrambe di rango costituzionale;
  • il completamento rapido dell'iter legislativo per la costituzione degli organi collegiali;
  • la necessità di individuare e "normare" gli standard di qualità per garantire l'omogeneità sul territorio nazionale;
  • l'esigenza di mettere al centro dell'azione la scuola e i suoi operatori come condizione indispensabile per una condivisione del cambiamento;
  • l'opportunità che l'intervento sulla scuola dell'infanzia e sul primo ciclo debba essere "riposizionato" all'interno dell'obbligo d'istruzione, in un raccordo di continuità;
  • l'urgenza di portare a compimento una lunga e interminabile "riforma del sistema scolastico" che continua a generare confusione e smarrimento tra gli operatori, le famiglie e gli stessi studenti;
  • l'occorrenza di avere come obiettivo la lotta alla dispersione e all'abbandono scolastico già nei primi anni d'istruzione e in particolare nella scuola secondaria di I grado che deve rafforzare il suo ruolo di "orientamento" (soprattutto ora che è modificata la sua "mission" di assolvimento dell'obbligo scolastico).

Nel merito, la CISL Scuola ritiene che:

  • le Indicazioni Nazionali debbano non mortificare ma, anzi, promuovere l'autonomia scolastica: il POF, quindi, è e deve continuare ad essere il cuore della progettualità, della ricerca e della programmazione dell'attività educativa e formativa di ogni singola scuola;
  • sia necessario garantire dei nuclei fondanti che rafforzino il carattere unitario e nazionale del sistema;
  • sia opportuno chiarire e promuovere la cultura delle competenze, soprattutto quelle "competenze-chiave" indispensabili a tutti per acquisire la capacità di affrontare e padroneggiare i "problemi della vita" attraverso l'uso di abilità cognitive e sociali.

La CISL Scuola, inoltre - nel condividere che il curricolo sia il fulcro del Piano dell'Offerta Formativa e debba avere dei riferimenti prescrittivi - ritiene che detto curricolo debba essere "in progress", flessibile e in continuità, per adattarlo concretamente alla costruzione personale dei "saperi" e, quindi, allo sviluppo di capacità personali e critiche, consentendone un'elaborazione contestualizzata.

E' importante superare la frammentarietà delle discipline, riequilibrare l'asse di connettività tra quelle umanistiche e quelle scientifiche, introducendo forme di collegialità e di programmazione che pur mirando al raggiungimento di obiettivi specifici tengano in considerazione l'univocità dell'apprendere e dell'imparare ad apprendere.

E' fondamentale, dunque, implementare la progettualità didattica ed educativa - propria della "scuola dell'autonomia" e del ruolo dei docenti - anche in previsione di una più accurata elaborazione delle competenze trasversali che sempre di più si impongono come superamento di una concezione meramente disciplinare.