Scuole di montagna e sentenza della Corte Costituzionale: esiti incontro al MPI

06.02.2007 16:42

Venerdì scorso, 2 febbraio, si è svolto il confronto - richiesto urgentemente dalla CISL Scuola, insieme a Flc CGIL e UIL Scuola - per affrontare i problemi derivanti dalla sentenza 11/2007 della Corte Costituzionale che ha ritenuto illegittimo il raddoppio del punteggio per le scuole di montagna diverse dalle scuole elementari pluriclasse (e non quello relativo alle piccole isole, e agli istituti penitenziari).

Il MPI

  • ha affermato che la sentenza avrà conseguenze dirette soltanto sui giudizi in corso presso le magistrature che hanno rinviato la questione alla Corte Costituzionale (e quindi relativamente ai ricorsi citati nell'epigrafe della decisione della Consulta una volta emanata la relativa sentenza da parte dei TAR interessati);
  • ha precisato - con riferimento agli aspiranti non ricorrenti - che sussiste il vincolo determinato dagli orientamenti più volte espressi dalla suprema Corte di Cassazione (non da ultimo con la recente sentenza n. 15200 del 19.7.2005 della III Sezione) che afferma il principio dell'intangibilità delle situazioni consolidate. Nella suddetta sentenza, infatti, la Cassazione recita: "Pur avendo ordinariamente le sentenze di accoglimento di una eccezione di legittimità costituzionale pronunciate dalla Corte Costituzionale effetto retroattivo, tale effetto trova tuttavia un limite generale nell'eventuale consolidamento delle situazioni in questione per essersi il relativo rapporto definitivamente esaurito, dovendosi, a tal fine considerare esauriti i rapporti rispetto ai quali si sia formato giudicato, ovvero sia decorso il termine prescrizionale o decadenziale previsto dalla legge ...".

La CISL Scuola

  • ha evidenziato che tutelare le posizioni oggi ritenute consolidate non significa negare il diritto a quanti sono stati danneggiati; devono, quindi, essere definiti tutti quegli interventi necessari a salvaguardare le posizioni di coloro i quali, nel corso di questi anni, sono stati lesi dall'introduzione del raddoppio del punteggio per le scuole di montagna;
  • ha rappresentato forte preoccupazione per una "nuova ondata" di contenzioso che si potrebbe sviluppare in caso di decisioni non adeguatamente ponderate;
  • ha chiesto all'amministrazione di individuare con chiarezza le diverse fattispecie che, per effetto del raddoppio del punteggio, si sono venute a determinare (oltre a quella riferita ai ricorrenti), distinguendo tra rapporti di lavoro già in essere e quelli che si instaureranno successivamente all'emanazione della sentenza, utilizzando le graduatorie di istituto di prima fascia;
  • ha chiesto, inoltre, chiarezza sulle condizioni di "ripulitura" delle attuali graduatorie permanenti, ricordando, tra l'altro, che la Finanziaria 2007 ha definitivamente soppresso tutti i tipi di raddoppio del punteggio a decorrere dal 1°.9.2007.

Il MPI, a fronte della complessità della situazione, ha comunicato che prima di emanare qualsiasi disposizioni in proposito intende chiedere parere all'Avvocatura dello Stato.

Per la CISL Scuola la decisione della suprema Corte ha messo ulteriormente in luce come la politica del reclutamento del personale debba essere oggetto di profonda riflessione. Qualunque modifica deve essere, perciò, attentamente ponderata: scelte repentine ed estemporanee di cambiamento metterebbero in discussione la certezza del diritto, sconvolgendo non solo posizioni di graduatoria ma anche condizioni di lavoro e prospettive di vita delle persone coinvolte, faticosamente costruite rispetto a punti di riferimento ed aspettative.

La CISL Scuola auspica, in questo senso, che le complesse questioni di modifica delle sistema di formazione e reclutamento che la Finanziaria 2007 ha introdotto siano oggetto di un confronto ampio e organico, con un forte coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori.