In-attualità del liceo classico. I "capi d'accusa" di A. F. De Toni

09.05.2019 10:07
Categoria: Cultura & Società

Per l'interesse dei suoi contenuti, e per la consueta brillantezza di esposizione da parte del relatore, riproponiamo le tesi accusatorie sostenute dal prof. Alberto Felice De Toni, Magnifico Rettore dell'Università di Udine, nel corso del "Processo al Liceo Classico" che si svolse nell'aprile del 2014 su iniziativa del Liceo E.Q. Visconti di Roma. "Celebrare il processo nell’Aula Magna del Liceo E.Q. Visconti - si legge in un report dell'iniziativa allora curato dalla Dirigente Scolastica del Liceo, Clara Rech -, ha avuto un valore simbolico particolare: siamo nel cuore del Collegio Romano istituito da Gregorio XIII per i Gesuiti, centro di irradiazione della Conoscenza per secoli in tutto il mondo non solo occidentale. Qui è stato celebrato un altro processo, quello a Galileo, cui peraltro, padre Cristoforo Clavio aveva dato ragione. Qui è stata elaborata la ratio studiorum dei Gesuiti che si fondava proprio su una concezione olistica del Sapere e che è stata, di fatto, il fondamento del curriculum del liceo classico".
Sotto la regia del giornalista Luca Telese, si era svolto il rito processuale, che vedeva come testi di accusa Giorgio Allulli, Alberto Felice De Toni e Enzo Siviero, mentre in difesa erano intervenuti Marco Presta, Innocenzo Cipolletta e Massimo Guarascio. Nella parte di pubblico ministero era intervenuto Claudio Gentili, mentre Nuccio Ordine aveva svolto l'arringa difensiva.
La sentenza, affidata ai giudici Luciano Benadusi, Giovanni Berlinguer e Giovanni Maria Flick, era stata di assoluzione "ma non con formula piena: al classico, cui è stata riconosciuto un ruolo insostituibile per la cultura e la formazione degli individui, si è imposto un rinnovamento delle pratiche didattiche più che dei contenuti per riconquistare una maggiore incisività" (Il report di Clara Rech è pubblicato sul Blog Learning 4 del 23 aprile 2014).

 

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