Omaggio al Cardinale Martini

03.09.2012 09:18
Categoria: Cultura & Società

In uno scritto di Leonarda Tola l'omaggio alla grande figura del cardinale Carlo Maria Martini, la cui testimonianza di fede e di vita rappresenta un prezioso punto di riferimento per quanti operano nel sociale animati dai valori della solidarietà e con forte apertura al dialogo.

"Milano e l’Italia si sono fermati a rendere omaggio ad un uomo di Dio, all’intellettuale fine e sapiente che ha vissuto da protagonista i fondamentali passaggi della storia nella seconda metà del Novecento, governando la più grande diocesi del mondo, presenza luminosa capace di parola e di testimonianza cristiana negli anni duri della modernità inquieta.

Spontaneo e straordinario l’omaggio di un popolo che lo aveva eletto a coscienza vigile dei nostri tempi difficili; biblista di fama, interpretava il compito di studioso proponendosi con il metodo della ricerca strenua della verità, dentro le sacre scritture come nella comprensione degli eventi storici e dei mutamenti delle situazioni sociali e individuali, con fedeltà al Dio di cui si fidava, ma anche con amicizia all’uomo e al suo realizzarsi nel mondo.

La fede incrollabile in un Dio benevolo, la fiducia nell’eternità come ultimo orizzonte, non gli hanno impedito di incontrare, dialogare e confrontarsi con chi si confessava incapace di un’apertura all’aldilà e al suo mistero: rispettoso di ogni credo religioso e di ogni sincera convinzione, ha guardato l’incredulità con il passo leggero di chi si ferma davanti all’enigma rappresentato da ogni coscienza.

E ogni volta all’interlocutore bastavano la testimonianza e l’esempio, perché la mitezza era il suo carattere primario, una tranquilla consapevolezza del doversi attenere al principale criterio etico: sentire come propria l’inquietudine dell’altro, percepire lo sforzo della domanda che viene dal cuore, nella condizione sempre fallibile degli uomini. Lasciando a Dio il giudizio, permettendo solo a Lui di raccogliere e finalmente districare i fili ingarbugliati del mistero, che è ogni uomo e la sua vita. Martini portava in sé il fascino dei suoi laghi, vastità di acque tranquille, limpide come i suoi occhi chiari.

Il cardinale ha speso i suoi giorni, negli anni del suo ministero a Milano, con una presenza attiva nell’agenda religiosa, ma anche politica e culturale della città e dell'Italia. La forza persuasiva dei suoi argomenti seppe perfino penetrare oltre le sbarre, deviare e distogliere, “convertire” i propositi di alcuni terroristi, in una sorta di resa libera alla ragione e nel riconoscimento del supremo torto di una violenza, fino ad allora agita.

Nell’insonne premura verso i lontani, gli stranieri e i diversi, da accogliere e comprendere, Martini ha spalancato le porte del Duomo ospitando e invitando tutti all’ascolto, sentendo il vento dello spirito come libertà e coraggio, serena apertura all’altro e al nuovo.

Lascia un’eredità preziosa nella scelta sempre operata di vicinanza all’uomo, ai suoi tormenti e alla sua fatica, secondo quell’umanesimo cristiano che è perfezionamento e compimento delle virtù di cui l’uomo è capace, se ascolta la voce interiore e la profondità di una coscienza retta. La morte non è sopraggiunta inattesa e furtiva; da grande cristiano e credente, il cardinale ne ha sentito approssimarsi i passi nella sofferenza di una lunga malattia: fino all’ultimo sereno abbandono".

Leonarda Tola