Il CSPI rende omaggio a Giancarlo Cerini. "Un riferimento costante e prezioso per la scuola italiana"

23.04.2021 16:49
Categoria: Articoli e interviste, Organi collegiali/CSPI

Cordoglio e commozione per la scomparsa di Giancarlo Cerini sono state espresse in una nota del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.
«Il CSPI piange Giancarlo Cerini. Un riferimento costante e prezioso per la scuola italiana.
Un uomo mite e instancabile, sempre disponibile al confronto, ha dato il suo contributo entusiasta e illuminato al sistema scolastico, sempre presente nei momenti di cambiamento e di innovazione.
Il suo lavoro e la sua disponibilità hanno accompagnato con passione e con un sapere pedagogico unico generazioni di maestre e maestri, di insegnanti e di dirigenti scolastici, con cui ha condiviso il senso dell'impegno professionale, nella convinzione che le persone fanno la differenza per la scuola e per i bambini.
Molti dei documenti basilari della scuola italiana portano la sua firma e consentono di ritrovare il suo pensiero: gli Orientamenti della scuola dell'Infanzia, le Indicazioni Nazionali per il primo ciclo, ma prima ancora i Programmi per la scuola primaria del 1985, il significato pedagogico e sociale del Tempo Pieno, le possibilità degli istituti comprensivi, ma anche la valutazione formativa, un concetto ancora così attuale.
Anche quando le proposte erano lontane dal suo pensiero e dalle sue posizioni aveva un atteggiamento costruttivo e orientato a portare sempre avanti la riflessione e l'azione in senso istituzionale.
Ancora il 31 marzo ha voluto essere presente all'iniziativa del Ministero per lo zero-sei, perché la scuola dei piccoli era per lui il riferimento costante.
Ha svolto un'attività instancabile in giro per le scuole di tutta Italia, anche quelle più piccole, per portare avanti l'idea di una scuola della Costituzione, sapendo quanto essa richieda grande attenzione, professionalità e formazione.
Tutto questo ha lasciato in eredità al mondo della scuola.
"Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare, che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare, che io possa avere soprattutto l'intelligenza di saperle distinguere” (Tommaso Moro)»

22 aprile 2021