"Fare comunità, generare valori". E' il tema scelto dalla Cisl Scuola per il suo congresso
Scuola, una comunità che genera valori. Questo il messaggio che farà da sfondo alla riflessione e al dibattito nel congresso della Cisl Scuola, il cui percorso si è avviato in questi giorni con le assemblee in tutti i luoghi di lavoro. Proprio oggi la segretaria generale Maddalena Gissi parteciperà all'assemblea degli iscritti che si svolge nell'istituto Duse - S. Girolamo in cui è titolare, a Bari. Scuola come luogo di responsabilità condivise, nella progettazione e nella gestione del lavoro, scuola come comunità che accoglie, istruisce, educa e forma attraverso l’apporto di professionalità diverse, alle quali le dimensioni della collegialità e della cooperazione conferiscono senso più pieno e maggior valore.
"È il modello di scuola - afferma Maddalena Gissi - cui da sempre facciamo riferimento e che abbiamo sostenuto con forza nel confronto su progetti di riforma, da ultimo quello della Buona Scuola, improntati a logiche di segno diverso e opposto, di rafforzamento del decisionismo a scapito delle istanze partecipative; modelli in cui l’efficacia e la qualità del sistema si vorrebbero perseguire accentuando i fattori di competizione sia tra le diverse scuole che all’interno di ciascuna di esse".
È un’idea di scuola che si lega a un’idea di società coesa e solidale, nella quale il valore dello stare insieme, del fare comunità scaturisce dalla consapevolezza di vivere destini comuni rispetto ai quali orientare i destini individuali. "Il tempo che viviamo - prosegue Maddalena Gissi - è segnato drammaticamente dal crescere di divisioni e disuguaglianza nelle condizioni di vita delle persone e nelle opportunità di crescita economica e sociale. Soprattutto il tasso abnorme di disoccupazione giovanile toglie a intere generazioni speranza e prospettive di futuro".
Le drammatiche diseguaglianze che in ambito locale e ancor più globale sono sempre più evidenti e sempre meno occultabili sono “un veleno che inquina la vita sociale e mette a rischio la tenuta delle istituzioni e della stessa democrazia”.
A un simile stato di cose occorre reagire: serve un riequilibrio, su scala planetaria, nella distribuzione delle risorse, serve una politica che abbia la capacità e la volontà di farlo, ma sono nel complesso le istituzioni, i modelli e i comportamenti sociali ad essere chiamati in causa. Scienza e tecnologie ci danno gli strumenti per farlo. Non dobbiamo distruggere la macchina di cui disponiamo, dobbiamo guidarla in modo diverso.
"Tra le consapevolezze che dobbiamo avere - sostiene la leader della Cisl Scuola - vi è quella di un impossibile ritorno all’indietro, col ripristino delle condizioni preesistenti alla situazione di crisi che ci accompagna ormai da quasi dieci anni. I fattori che l’hanno generata, gli eventi che la caratterizzano, i fenomeni che la stanno rendendo esplosiva richiedono un livello alto di sensibilità sociale e politica, insieme a una capacità nuova di concepire e mettere in pratica lo stesso concetto di innovazione. Perché è ricerca di strade in gran parte sconosciute quella che ci toccherà fare, per raggiungere obiettivi che consideriamo essenziali: ricucire un tessuto sociale lacerato da iniquità e disuguaglianze, approdare a un’economia civile centrata sul primato del bene comune, per garantire a ogni persona dignità e piena cittadinanza".
Il contributo della scuola si rivela a tal fine decisivo. Si tratta infatti di concorrere a formare una vera e propria “nuova cultura”: nuova negli orizzonti che delinea, rafforzata nelle sue fondamenta valoriali, capace di produrre utopie concrete. La produttività che le si chiede sta nella sua capacità creativa e di cura. Generare valori è il compito che le si affida. Non da sola, perché tanti sono gli attori di un possibile e necessario nuovo rinascimento; ma è difficile non ritenerla luogo privilegiato per le risorse culturali e professionali di cui dispone e per la missione che svolge.
GISSI IN ASSEMBLEA A BARI (VIDEO)
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