Pensioni, rivedere le regole nel segno dell'equità

21.01.2015 18:04
Categoria: Previdenza e quiescenza

Era ampiamente prevedibile, per la natura del problema e delle norme legislative che lo regolano, la decisione della Corte Costituzionale, che ha dichiarato inammissibile la richiesta di sottoporre a referendum abrogativo la legge Fornero sulle pensioni. Ciò non toglie che vi sia la necessità e l'urgenza di riconsiderare una disciplina previdenziale diventata nel tempo sempre più penalizzante e in molti casi del tutto insostenibile per tipologie di lavoro - anche nella scuola - rispetto alle quali l'età anagrafica è una variabile di cui non si può non tenere conto. In questo senso si esprime la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, in una sua dichiarazione in cui chiede al governo di aprire da subito sulla previdenza il confronto con le parti sociali.
"L'inammissibilità del quesito referendario per la cancellazione della legge Fornero - afferma Annamaria Furlan - non vanifica la necessità di rivedere le regole del sistema pensionistico. I problemi previdenziali derivanti dalla cancellazione delle pensioni di anzianità, l'esigenza di rafforzare le tutele previdenziali per i lavoratori più giovani e per tutti coloro che partecipano al mercato del lavoro con carriere discontinue e retribuzioni ridotte, il diritto a pensioni più giuste ed adeguate e la necessità di rilanciare la previdenza complementare rendono indispensabile rivedere l'impianto del sistema previdenziale modificato dagli interventi legislativi adottati negli ultimi 10 anni, anche per rispondere alla complessità della crisi economica e alle nuove emergenze sociali - sottolinea Annamaria Furlan, che così prosegue: "Per questi motivi il Governo deve avviare quanto prima il confronto con le Parti sociali per trovare un nuovo equilibrio fra la sostenibilità finanziaria e la sostenibilità sociale del sistema previdenziale. Occorre rimettere nella disponibilità dei lavoratori e delle lavoratrici le scelte legate al pensionamento anche per rispondere più efficacemente ai problemi derivanti dalla gestione delle crisi aziendali e al tema dei lavori più faticosi e pesanti. Bisogna - conclude la Furlan - riscrivere un nuovo Patto fra le generazioni, per i giovani, per il lavoro e per una previdenza più equa e sostenibile".