Compensi accessori relativi al Miglioramento dell'Offerta Formativa: nuove procedure di liquidazione al personale

01.07.2010 20:05
Categoria: Contratto integrativo, Trattamento economico

Nell'incontro svoltosi ieri pomeriggio, 30 giugno, l'Amministrazione ha informato le Organizzazioni Sindacali sulle nuove procedure - in corso di elaborazione - concernenti le modalità di liquidazione dei compensi accessori relativi al Miglioramento dell'Offerta Formativa (FIS, incarichi specifici, funzioni strumentali, ore eccedenti, etc.) in applicazione di quanto disposto dal comma 197 dell'art. 2 della legge 191/09: con decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF), infatti, saranno determinate le nuove procedure per il pagamento che, presumibilmente a partire dal 1°.1.2011, sostituiranno quelle attualmente in vigore.

In sostanza, le competenze accessorie dovute al personale da parte delle Amministrazioni pubbliche (ivi comprese le istituzioni scolastiche) saranno erogate dal MEF - dietro comunicazione di ordini collettivi di pagamento - congiuntamente alle competenze fisse.

In conseguenza di ciò le scuole - pur continuando a ricevere le comunicazioni delle somme spettanti per i diversi istituti contrattuali ai fini della contrattazione integrativa di istituto - non incasseranno più la relativa liquidità che resterà invece nella disponibilità delle DTEF (ex DPSV, ex DPT).

L'istituzione scolastica, quindi, dovrà comunicare al MEF gli importi dovuti a ciascun dipendente, in relazione a quanto stabilito nel contratto di istituto e nell'ambito della dotazione finanziaria complessiva prevista per ciascuna delle suindicate "voci" contrattuali: detti importi  saranno contabilizzati e liquidati con lo stipendio concernente il primo mese utile successivo (con la specifica visualizzazione sul cedolino).

A fronte delle suddette novità gestional-amministrative (che rischiano, peraltro, di apparire una pura e semplice operazione di monitoraggio e controllo), sarà comunque necessario apportare opportune modifiche al regolamento di contabilità delle scuole.

La CISL Scuola, se da un lato può guardare con un certo interesse ad una procedura che rimuove alla radice il rischio di veder "distratte" per altri scopi le risorse contrattuali (come purtroppo sempre più spesso avviene), dall'altro rileva l'insufficienza e i limiti di un mero ritorno alla vecchia idea della "tesoreria unica", che limita fortemente la liquidità a disposizione delle istituzioni scolastiche, privandole delle uniche somme certe e puntualmente determinate, quali sono quelle definite dal contratto.

Nel frattempo, rimane in attesa di soluzione il problema dei finanziamenti per il pagamento delle supplenze, per le spese di funzionamento, né tanto meno si aprono prospettive per il recupero dei crediti vantati dalle scuole: si rischia, cioè, di rendere molto più precaria la gestione amministrativa, senza peraltro diminuire il lavoro delle segreterie scolastiche.

Diverso segno potrebbe avere tale processo solo se, nello stesso tempo, si potesse assicurare alle istituzioni scolastiche - per l'espletamento del servizio pubblico che sono chiamate a rendere - la disponibilità certa di risorse adeguate.