DATI INVALSI E POLEMICHE (IL TERMOMETRO E LA SCUOLA)

12.08.2009 20:39
Categoria: ANSAS - INVaLSI - INDIRE, Comunicati Stampa, Valutazione

Nessuno si sognerebbe di rompere il termometro dopo avervi letto di un suo stato febbrile; nessuno, se non per folle autolesionismo, falserebbe i dati della sua cartella clinica per evitare di confrontarsi con una qualche situazione patogena.

Dunque nessuno può ritenere inutili, falsi o pericolosi i dati con cui l’INVALSI valuta e certifica il livello di apprendimento degli alunni nei diversi gradi di scuola e nelle diverse aree del Paese.

La valutazione delle scuole non è soltanto un atto dovuto al Paese per dare pubblicamente conto dello stato della sua più importante “fabbrica di futuro”, ma è anche un atto dovuto alla scuola stessa, la base per chiedere ed ottenere di essere sostenuta di più e meglio di fronte alla complessità e alle sfide che l’istruzione e l’educazione oggi pongono.

Non è allora il caso di aprire superficiali polemiche, di stracciarsi le vesti, di gridare a complotti o di improvvisare impropri tribunali di fronte ai dati che in questi giorni l’INVALSI ha reso noto sulle prove nazionali di terza media. Non è neanche il caso di giustificare chi, nella somministrazione di quelle prove, abbia barato o abbia permesso di barare; chi lo fa, oltre a prendere in giro i ragazzi e far loro del male, confonde la lettura oggettiva dei dati con la individuazione delle cause e dei fattori che li determinano.

Ugualmente grave è stare sui dati solo per difendersene, invece di dedicarsi a mettere a punto gli interventi necessari a migliorarli nel tempo...

Ognuno, di fronte a questo, faccia la sua parte; ognuno, i politici regionali e locali in primis, si assuma un preciso impegno.

Ci si liberi intanto da insensate strumentalizzazioni politiche e odiosi pregiudizi paraetnici e geografici.

Comunque l’enfasi sulle graduatorie non aiuta; servono ragionamenti più approfonditi, attenti e costruttivi.

Il presidente dell’INVALSI ci ricorda che “la scuola che ha avuto un punteggio basso non vuol dire che sia peggiore di un’altra con una valutazione più alta. Bisogna analizzare qual è il punto di partenza del singolo Istituto e misurare il valore aggiunto che riesce a mettere in campo. Diversa è una scuola media di Scampia da una del centro storico di Roma, Bologna e Milano.”

Partiamo da queste sagge e importanti parole per volere e avere un Servizio di Valutazione forte, autonomo e indipendente, che aiuti non solo a conoscere il sistema di istruzione in tutte le sue articolazioni e differenziazioni, ma anche a individuare e sostenere le azioni che, situazione per situazione, scuola per scuola, aiutino tutti a raggiungere quei risultati di apprendimento ed educativi che oggi sono necessari.

Roma, 12 agosto 2009

                                                                                        Francesco Scrima

                                                                            Segretario Generale CISL Scuola