IFTS. Comitato Nazionale. Il resoconto della riunione svoltasi il 26.3.2009

31.03.2009 16:17
Categoria: ITS - IFTS

Giovedì scorso, 26 marzo, si è svolta la programmata riunione del "Comitato Nazionale IFTS" per ottemperare a quanto previsto nel DPCM 25.1.2008; in particolare: 1) per esaminare le proposte per l'organizzazione della "Conferenza dei servizi" (ex art. 3, comma 1); 2) per predisporre la bozza dello "Schema di accordo" (ex art. 9, comma 1).

L'incontro è stato aperto dal Direttore Generale che ha presentato il "Documento di base per la discussione", lavoro predisposto dal MIUR insieme al Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali (MLPS) e al Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) da sottoporre all'esame della Conferenza delle Regioni.

L'ipotesi di un "accordo" è stata una scelta di metodo voluta per favorire una forte integrazione tra i vari soggetti.

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Il documento è così strutturato:

  • definizione dei nuovi ordinamenti degli ITS e dei percorsi IFTS;
  • due allegati riguardanti: a) le articolazioni degli ITS; b) le aree economico-professionali relative ai percorsi IFTS.

Sia gli ITS che i percorsi IFTS saranno disciplinati da aspetti comuni che possiamo così sintetizzare:

  • approccio di filiera;
  • sviluppo a livello superiore coerente con i requisiti di accesso, da rivedere e rinforzare;
  • risultatati di apprendimento descritti secondo l'EQF.

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Il primo dei due suddetti allegati riguarda gli Istituti Tecnici Superiori che saranno realizzati con particolare riferimento a "Industria 2015". La proposta è di considerare prioritarie le seguenti aree tecnologiche (per le quali il MISE ha già emanato i bandi per la presentazione delle candidature): a) efficienza energetica; b) mobilità sostenibile; c) nuove tecnologie per il "made in Italy"; d) tecnologie innovative per i beni e le attività culturali e turistiche. A queste, in un secondo tempo, si aggiungeranno "ambiente" e "aerospazio".

In prima applicazione si regolamenteranno i risultati di apprendimento riferiti solo agli ambiti e non anche agli indirizzi.

Relativamente all'ammissione ai percorsi la bozza di documento propone di riservare una quota del 30% ai corsisti provenienti da regioni diverse rispetto a quella dove opera l'ITS e di determinare a livello nazionale i prerequisiti di accesso ai percorsi medesimi.

Per quanto riguarda le competenze in esito ai percorsi si rimanda alla declaratoria puntuale del documento; si evidenzia, comunque la proposta di innalzare dal 30 al 40 % la quota destinata ai tirocini aziendali e/o professionali.

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Il secondo allegato interessa i percorsi IFTS.

La proposta è di riconsiderare i 5 settori determinati con l'Accordo del 1°.8.2002: a) agricoltura; b) industria e artigianato-manifatture-edilizia-ICT; c) commercio e turismo, trasporti; d) servizi assicurativi e finanziari; e) servizi pubblici e servizi privati d'interesse sociale. Si prevede l'ampliamento dei settori in esito al "tavolo unico nazionale" operante c/o il MLPS, che ha individuato 25 aree economico-professionali in relazione alla "nomenclatura delle unità professionali" (NUP).

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I titoli finali dei percorsi ITS avranno la denominazione di  "Diploma di Perito esperto per ...", mentre quelli dei percorsi IFTS si chiameranno "Certificato di Tecnico superiore per ...".

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Il Direttore Generale, infine, ha posto all'esame del Comitato tre temi su cui porre l'attenzione prima di arrivare alla "Conferenza dei servizi", da tenersi probabilmente per la fine del prossimo mese di aprile:

  • definire gli ambiti delle aree tecnologiche degli ITS (con la raccolta dei risultati dei Poli IFTS di settore);
  • considerare il lavoro libero-professionale (soprattutto le esigenze degli Ordini e dei Collegi professionali);
  • valorizzare i risultati del "tavolo MLPS" sulle professioni soprattutto per la revisione e l'ampliamento delle figure IFTS (anche in relazione alla messa a regime del sistema "Istruzione e Formazione Professionale").

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Il dirigenti del MISE

  • ha fatto il punto sulla situazione relativa all'attuazione del progetto "Industria 2015", sia sottolineando l'importanza strategica del progetto medesimo per rispondere alle necessità dell'economia reale e per sostenere il sistema produttivo sia richiamando il ruolo fondamentale degli ITS (in particolare nella formazione professionale della forza lavoro di eccellenza, richiesta dalle innovazioni);
  • ha auspicato che le imprese titolari dei progetti finanziati diventino soci della fondazione di partecipazione degli ITS di riferimento;
  • ha dichiarato che gli ITS possono essere favoriti da "Industria 2015" anche con i finanziamenti - vedi decreto già emanato dallo stesso MISE - delle azioni connesse (fra questi la formazione).

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Particolare attenzione ha suscitato l'intervento del rappresentante delle Regioni, che:

  • ha delineato la configurazione del sistema ITS e IFTS da collocare sul livello superiore del 2° ciclo ("senza un quadro generale chiaro si ha difficoltà a parlare in termini di sistema");
  • ha richiamato il Titolo V e le prerogative esclusive delle Regioni, esprimendo grande preoccupazione relativamente alla "questione risorse";
  • ha sottolineato il rischio - se si dovesse forzare la programmazione delle Regioni - di una scolarizzazione degli ITS, auspicando che lo sviluppo nazionale ed europeo si coniughi con quello territoriale/locale;
  • ha concluso il suo intervento ponendo l'attenzione a fare scelte in maniera concordata.

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Il consigliere rappresentante del MIUR:

  • ha espresso la consapevolezza del Governo a costruire un quadro di insieme della riforma, individuando nel 2010 l'anno di partenza di tutti i nuovi percorsi;
  • ha sottolineato l'importanza strategica di questo segmento formativo per lo sviluppo economico e produttivo del Paese, dichiarando la disponibilità del Governo a migliorare le proprie scelte in modo partecipato, ma nel rispetto dei tempi.

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La CISL nel suo intervento:

  • ha espresso l'aspettativa che i vari soggetti istituzionali (MIUR, MLPS, MISE e Regioni) - preposti alla governance degli ITS e dei percorsi IFTS - dialoghino in modo serio e costruttivo per realizzare un sistema stabile, capace di rispondere alle sfide dello sviluppo economico e sociale del territorio e dell'intero Paese;
  • si è detta favorevole, a tal fine, che la sede del Comitato - in quanto informale e rappresentativa di tutti soggetti istituzionali e delle parti sociali - possa divenire laboratorio partecipato di approfondimento ed elaborazione;
  • ha dichiarato la propria disponibilità a dare, come sempre, un fattivo contributo.