Assunzioni dei DS, scelte inaccettabili e incompatibili con l'esigenza di un efficace contrasto alla dispersione

20.07.2022 17:05
Categoria: Dirigenti scolastici

Si è svolta oggi, 20 luglio, l’attesa informativa sulle nuove assunzioni di dirigenti scolastici. Il Mef purtroppo è intenzionato a respingere la richiesta del Ministero di procedere alle assunzioni sino ad esaurimento della graduatoria ed è orientato ad autorizzare solo 317 nuove assunzioni e 44 trattenimenti in servizio. Il Governo è comunque informato della richiesta del Ministero; il dott. Filippo Serra, direttore generale del personale, ha affermato che sono in corso delle interlocuzioni il cui esito, tuttavia, al momento appare piuttosto incerto.
Tutte le sigle sindacali hanno evidenziato l’opportunità di riesaminare la decisione e la necessità di ottenere un maggior numero di assunzioni, anche nel rispetto delle ultime modifiche introdotte con la conversione del dl 36/2022 e nella considerazione dell’importante impatto che avrebbe sul servizio un numero elevato di reggenze.
Nella prossima settimana sarà convocato un ulteriore incontro con indicazioni definitive sui numeri delle assunzioni e per un’informativa sulla distribuzione regionale dei posti. Le aree per la scelta delle Regioni potrebbero essere aperte a partire dalla prima settimana di agosto.
La CISL scuola ritiene inaccettabile che non si proceda a tutte le assunzioni sui posti vacanti, anche sulle scuole dimensionate per effetto dell’ultima legge di bilancio. Peraltro, la modifica introdotta in fase di conversione del dl 36/2022 prevede che queste scuole siano tenute in considerazione sia per la mobilità regionale e interregionale sia per il conferimento di ulteriori incarichi per i dirigenti scolastici e per i dsga. Non si comprende pertanto la scelta che si sta profilando, che comporterà gravi disagi nella gestione del sistema scolastico e ulteriore gravosità per il lavoro di quanti saranno costretti ad assumere la reggenza delle scuole lasciate prive di dirigente.
Non è certo così che si promuove la qualità dell’istruzione, mentre è stridente la contraddizione tra la necessità di interventi per ridurre i divari territoriali e la dispersione scolastica e la scelta di lasciare senza dirigente un così alto numero di scuole.