Rilanciare la sfida dell'innovazione - Note di commento al decreto attuativo della legge 15/09

29.10.2009 16:45
Categoria: Autonomia, Contratto integrativo

Anche se spesso declinato nei termini inaccettabili di una sistematica denigrazione di chi vi lavora, l'obiettivo di una pubblica amministrazione più efficace, efficiente e trasparente risponde senza dubbio ad un interesse diffuso e fortemente avvertito, tanto da assicurare, per chiunque se ne faccia promotore, la riscossione di un generale e facile consenso.

Il decreto legislativo in attuazione della legge 15/09 (sui contenuti del quale è consultabile una specifica "scheda di lettura", a cura della Segreteria Nazionale CISL Scuola), approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 9 ottobre, porta a compimento un percorso avviato già nella precedente Legislatura (con il "memorandum sul lavoro pubblico" del gennaio 2007 e con il "Libro verde" dell'allora ministro Padoa Schioppa) e ripreso, con la spruzzata di pepe della campagna "anti-fannulloni", dall'attuale ministro della pubblica amministrazione.

Un percorso contrassegnato da un articolato confronto, che ha visto coinvolte, oltre alle rappresentanze parlamentari, Regioni e Autonomie Locali (nella sede della "Conferenza Unificata") e le organizzazioni sindacali; ne è scaturito un testo di legge non privo di criticità, che avvia una fase di attuazione in cui risulterà decisiva, ai fini del perseguimento dei dichiarati obiettivi di riforma, l'azione dei diversi soggetti a vario titolo coinvolti e chiamati ad una fattiva assunzione di responsabilità, che per il sindacato dovrà esercitarsi in sede contrattuale.

Se nella definizione di un nuovo assetto della pubblica amministrazione il modello di riferimento non si discosta sostanzialmente da quello precedente, realizzando di fatto una continuità nel sistema delle fonti normative, le disposizioni del decreto riconsegnano tuttavia al Legislatore un evidente primato nella definizione puntuale ed esplicita di regole, comportamenti e sanzioni, che pongono vincoli non indifferenti alla contrattazione fra le parti.

E' vero che in molti casi si tratta della codificazione in norme di legge della giurisprudenza prodotta in questi anni dalle maggiori Corti (Corte Costituzionale, Corte dei Conti, Corte di Cassazione), in quanto tale non derogabile in sede contrattuale: tuttavia è innegabile che le prerogative negoziali saranno d'ora in avanti costrette a misurarsi, molto più che in passato, con rigorosi vincoli di natura legislativa.

Diventa dunque più che mai indispensabile, per il sindacato, recuperare attraverso qualità di proposta e capacità di iniziativa un ruolo di protagonista dei tavoli negoziali, dimostrando nei fatti che l'esercizio delle sue prerogative è fattore essenziale per il miglioramento delle performance che il servizio pubblico rende agli utenti, e non un'inutile ed ingombrante remora.

E' in questo senso che deve essere accolta e rilanciata la sfida dell'innovazione, che non può tuttavia reggersi su una logica di mortificazione e di punizione del lavoro, né su un'esasperata concorrenzialità meritocratica, che male interpretando la giusta esigenza di promuovere e premiare l'impegno e le capacità di lavoro potrebbe rivelarsi controproducente e generare effetti opposti alle intenzioni, specie in un settore come la scuola in cui la dimensione cooperativa e la condivisione di responsabilità, oltre a rappresentare uno "stile" consolidato, costituiscono una modalità essenziale anche ai fini del miglioramento della qualità e della produttività del sistema.

Sono, questi, i presupposti irrinunciabili che accompagnano la nostra disponibilità al confronto. Non intendiamo assumere atteggiamenti di sterile contrapposizione: oltre che inutili e perdenti, sarebbero difficilmente compresi da quanti ritengono un loro diritto potersi avvalere di una pubblica amministrazione più efficiente. Ma proprio per questo saremo molto chiari e determinati nel contrastare ogni pretesa di riformare il lavoro pubblico nel seno di un esasperato autoritarismo nelle relazioni gerarchiche e della compressione degli spazi di negoziato e di contrattazione.

Roma, 29 ottobre 2009

La Segreteria Nazionale CISL Scuola