Precariato e dirigenza scolastica. Incontro con il gruppo dell’Ulivo della VII Commissione alla Camera
L’incontro odierno è stato l’occasione per un approfondimento nel merito della risoluzione sul precariato approvata dalla VII Commissione della Camera la settimana scorsa e per affrontare le questioni relative al reclutamento dei dirigenti scolastici.
La CISL Scuola ancora una volta ha rappresentato l’emergenza precariato nella scuola, rivendicando che dalle parole e dalle promesse si passi celermente a concretizzare scelte ed azioni che portino alla risoluzione del problema.
In particolare ha messo in luce:
- l’assoluta necessità di un piano pluriennale che consenta di assumere su tutti i posti vacanti e disponibili;
- l’urgenza di soluzioni strutturali che limitino il determinansi del precariato, a partire da una riflessione seria sugli degli organici per garantire le assunzioni in ruolo anche sui posti oggi determinati in fatto. In tale direzione è necessaria una modifica dei criteri per la determinazione dei posti di sostegno;
- la modifica e la delegificazione della tabella di valutazione dei titoli allegati alle graduatorie permanenti, in particolare per quanto riguarda scuole di montagna e mercato dei titoli universitari.
Accanto ai problemi più contingenti la CISL Scuola ha rappresentato l’esigenza di riprendere una riflessione sulla formazione iniziale connessa alle questioni del precariato ed in particolare ha sottolineato il difficile rapporto con l’Università; ha chiesto ai politici presenti di sostenere la battaglia che la CISL Scuola, con altre OO.SS. sta sviluppando sul problema dei corsi universitari abilitanti previsti dal D.M. 85/05 condannando le speculazioni che numerose facoltà universitarie stanno perpetrando a danno di lavoratori precari.
Convenendo sulle questioni poste Alba Sasso a nome del gruppo ha proposto di riprendere i temi più strutturali in un seminario a settembre.
Relativamente al secondo punto all’o.d.g. dell’audizione, la Cisl Scuola ha sottolineato la necessità di rivedere la normativa sul reclutamento dei dirigenti scolastici ed ha avanzato le seguenti proposte:
1) eliminazione dei settori; motivo di contenzioso nella ripartizione dei posti nell’attuale concorso ordinario e, soprattutto, in forte contraddizione con l’unicità della funzione dirigenziale;
2) abolizione della selezione per titoli; una fase di dubbia costituzionalità in quanto non consente l’accesso universale;
3) semplificazione del percorso concorsuale; test e/o quiz, prova scritta, prova orale, valutazione dei titoli, graduatoria, nomina, formazione in servizio; nell’ambito del nuovo concorso ordinario prevedere una qualche forma di riconoscimento (ammissione diretta alla prova orale) ai colleghi partecipanti all’attuale concorso ordinario che hanno superato la fase della selezione per titoli, due scritti e due orali, dando sicuramente prova di capacità tecnico-professionali;
4) esatta determinazione dei posti da mettere a concorso; finora c’è stato un computo forfettario e arbitrario affidato al MEF che li autorizza. Può essere mantenuto il regime autorizzatorio del MEF ma sull’esatto numero dei posti messi a concorso. Detta situazione di forte approssimazione ha favorito l’istituto degli incarichi di presidenza con tutto quello che ne consegue e l’istituto della reggenza molto avversato dai ds per ovvi motivi;
5) rigorosa periodicità (triennale) dei concorsi
6) requisiti di ammissione al concorso; personale proveniente dal comparto, laurea e 5 anni di ruolo (segnale di attenzione ai giovani).