Fondo Unico Nazionale Dirigenti Scolastici (FUN), soluzione necessaria ma parziale
Si è svolto martedì 17 novembre l’incontro di informativa per il riparto dei 13,1 milioni di euro indirizzati a ripianare le incapienze del FUN 17/18 e 18/19. I fondi sono stati stanziati dall’art. 230-bis del d.l. n. 34/2020 e la loro distribuzione consentirà di evitare restituzioni della retribuzione di posizione parte variabile, percepita per effetto dell’ultrattività dei contratti, e di mitigare gli effetti, che comunque ci saranno, di riduzione della retribuzione di risultato.
Si tratta di un intervento di parziale ristoro delle risorse sottratte al FUN, certamente necessario ed importante rispetto alle due annualità considerate.
La CISL Scuola, constatando comunque una perdita retributiva rispetto al 16/17, ha invitato l’Amministrazione a fornire chiare indicazioni sulle modalità di gestione delle risorse che sono inserite in un apposito fondo istituito nello Stato di Previsione del Ministero dell'istruzione. Ha inoltre espresso un profondo disappunto per il fatto che nel testo base della legge di bilancio non siano stati inseriti provvedimenti tesi a risolvere la questione FUN relativa all’a.s. 19/20. In assenza di un intervento in tal senso, gli stipendi dei dirigenti scolastici subiranno una contrazione sia a causa delle sottrazioni operate dal MEF e sanate sino ad ora con fondi una tantum, sia perché nell’a.s. 2019/2020 vi è stato l’ingresso nei ruoli dei vincitori del concorso. Questi fattori comporteranno immediati pesanti e gravi effetti sulla retribuzione dei dirigenti scolastici, effetti che potranno essere mitigati solo in parte dai 30 milioni stanziati dall’ultima legge di bilancio, a partire dall’esercizio finanziario 2020 e utilizzabili solo successivamente alla stipula del CIR relativo al 19/20. La CISL Scuola ha pertanto chiesto che siano accelerate le operazioni necessarie per la stipula dei CIR degli anni precedenti e che si intervenga nella legge di bilancio 2021 per risolvere questa inaccettabile situazione.
Ai dirigenti scolastici si è chiesto moltissimo, gli si è affidato di fatto la gestione delle quarantene e della pandemia, in un servizio a più riprese dichiarato così essenziale e importante da essere l’ultimo per il quale ipotizzare una chiusura. Appare dunque veramente incoerente ed incredibile che il parlamento pensi di ridurre la loro retribuzione. La CISL Scuola afferma con forza che si devono individuare soluzioni immediate, nel rispetto degli impegni politici più volte sottoscritti dal Ministero, e non esiterà a sostenere le ragioni retributive dei dirigenti scolastici.