Pensioni, un primo passo nella direzione giusta, ma ancora tante cose da fare
"I pensionati vedono un po' di giustizia dopo tanti anni di manovre sempre in negativo. C'è stato un cambio di paradigma rispetto alla legge Fornero. Finalmente si usa un linguaggio di coesione sociale e non di spaccatura tra generazioni. Questo non significa che ci accontentiamo: la nostra piattaforma è nella nostra testa e nei nostri cuori" dunque "il lavoro va avanti, restano ancora tante cose da fare", ma quello di oggi "è un buon risultato". Così la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan dopo la sigla del verbale di accordo sulle modifiche al regime pensionistico da introdurre nella legge di stabilità, avvenuta il 28 settembre al termine del tavolo conclusivo sul tema della previdenza svoltosi tra i tre Segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini. Ricordiamo che l'ultimo accordo in materia di previdenza, siglato da Governo e sindacati per la modifica allo "scalone" pensionistico introdotto dalla legge 243/04, risale al 2007.
Per quanto riguarda l'APE, cioè le nuove modalità di accesso anticipato al trattamento di pensione, Governo e sindacati si sono impegnati a proseguire il confronto nei prossimi giorni. Resta quindi per ora in sospeso una questione che interessa direttamente il settore scuola, cioè quella del possibile riconoscimento, per alcune figure professionali, delle agevolazioni legate allo stato di particolare gravosità del lavoro svolto. Una questione delicata, perché se è difficile stabilire linee di demarcazione tra mansioni più o meno gravose, è altrettanto evidente la difficoltà di ipotizzare applicazioni estensive riguardanti la generalità del comparto. Come già dichiarato nei giorni scorsi dalla segretaria generale Cisl Scuola Maddalena Gissi, è comunque da ritenersi positivo il fatto che per la prima volta si riconosca la pesantezza del lavoro di chi, nella scuola dell'infanzia, è chiamato a reggere il carico di sezioni molto spesso sovraffollate, nelle quali il dispendio di energie psico fisiche a una certa età diventa quasi insopportabile.
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