Ivana Barbacci: al preside dell'IC di Pioltello accuse infondate e a fini strumentali
Definire “sconsiderata”, come fa un parlamentare europeo, la decisione che avrebbe assunto il preside dell’IC di Pioltello sulla sospensione delle lezioni il 10 aprile, è quanto meno improprio. Non si tratta infatti della scelta “folle” (così viene etichettata) di un dirigente scolastico, ma di una delibera assunta mesi fa, e in seguito attentamente “riconsiderata”, dal Consiglio di Istituto, con voto unanime. Un organismo di cui, come dovrebbe essere noto, fanno parte tutte le componenti della comunità scolastica, ivi compresi i rappresentanti dei genitori, e che ha tenuto conto, nel decidere, di un’attenta valutazione di opportunità didattica, anch’essa condivisa unanimemente dal collegio dei docenti.
Basterebbe questo per dimostrare la totale infondatezza di accuse che, oltre a mancare di rispetto alla persona del preside, dimostrano una palese non conoscenza dei criteri che presiedono al governo e all’organizzazione delle attività didattiche in una scuola pubblica. Ne consegue che la proposta di una visita degli alunni (quali? quanti?) al Parlamento europeo, lungi dal potersi definire “una valida alternativa formativa”, per come viene proposta risulta piuttosto un atto di gratuita provocazione verso una comunità scolastica impegnata, a partire da chi la dirige, a svolgere seriamente e con coscienza il proprio lavoro. Siamo quindi in presenza di un’iniziativa molto lontana dai canoni di un’azione formativa e che lascia invece molto a desiderare proprio sotto il profilo dell’educazione civica.
Al preside Fanfoni, oltre a rinnovare stima e solidarietà, suggerisco comunque di non dare peso eccessivo agli insulti gratuiti che gli vengono rivolti, pur comprendendo benissimo la difficoltà di sopportare un clima di ostilità e di minacce (che soprattutto chi ricopre ruoli politici non dovrebbe mai tollerare e ancor meno prestarsi ad alimentare).
Valgono infinitamente di più l’appoggio unanime di tutte le componenti del suo istituto, le prese di posizione chiare ed esplicite dei parroci della zona, l’apprezzamento espresso da sede autorevolissima sulla bontà e la qualità dell’operato della scuola. Il resto è solo strumentalizzazione dei fatti per una polemica politica che sarebbe auspicabile avesse un profilo più alto.
Roma, 5 aprile 2024
Ivana Barbacci, segretaria generale CISL Scuola