Regolamento sul sistema di valutazione, il parere del CNPI
Il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione (CNPI) ha esaminato nei giorni scorsi il testo dello schema di regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione, che in precedenza aveva avuto il parere favorevole da parte delle Regioni, dell’ANCI e dell’UPI.
E’ un parere, quello del CNPI, formulato attraverso una serie articolata di considerazioni, con le quali si evidenziano elementi positivi e criticità contenuti nel testo, facendone scaturire precise proposte emendative di cui si auspica l’accoglimento nel prosieguo del percorso che condurrà alla definitiva stesura del Regolamento.
Viene richiamata, in particolare, l’esigenza di dare maggior rilevanza al ruolo delle scuole e delle risorse professionali in esse esistenti, soprattutto in riferimento alla rendicontazione sociale; si afferma la necessità di sostenere l’avvio del sistema di valutazione con adeguate scelte di investimento, si chiede di escludere dal testo un riferimento, ritenuto improprio e inopportuno, alle ricadute che i processi valutativi possono determinare nel conferimento di incarico ai dirigenti.
Lo schema di Regolamento proseguirà ora il suo cammino affrontando l’esame delle commissioni parlamentari e andrà, infine, al visto del Consiglio di Stato, prima di tornare in Consiglio dei Ministri per la seconda e definitiva lettura.
Difficile fare previsioni sulla possibilità che il percorso si concluda nei tempi che rimangono disponibili per questa Legislatura: sarebbe davvero un peccato veder cadere l’opportunità di colmare una lacuna del nostro sistema formativo, da tempo segnalata (vedi Quaderno Bianco del 2007 del governo Prodi che poneva il sistema di valutazionetra le sue priorità), e di farlo con un testo il cui impianto, al di là delle criticità puntualmente rilevate dallo stesso CNPI, fa giustizia di tante forzature che in tema di valutazione sono state fatte negli anni precedenti, rimuovendo anzitutto - come il parere evidenzia - “un approccio premiale e/o sanzionatorio che per lungo tempo ha costituito un oggettivo limite al dibattito intorno alla valutazione”.
Quest’ultimo aspetto, insieme ad un impianto del percorso valutativo che muove dall’autovalutazione e traguarda la rendicontazione sociale, ci aveva spinti a sostenere con forza l’opportunità di un sollecito avvio del confronto sul testo del Regolamento, quando questo rischiava di rimanere ancora una volta nel cassetto per inspiegabili inerzie. Il percorso si è avviato, la direzione ci sembra quella giusta, occorrono la volontà e l’intelligenza di tutti per portarlo ora a conclusione nel miglior modo possibile.