Esami di Stato conclusivi del Secondo Ciclo, pericolosa confusione
Il MIUR, nella persona del direttore generale degli ordinamenti scolastici, ha informato oggi le Organizzazioni Sindacali sulle procedure messe in atto per armonizzare e adeguare le prove d’esame conclusive del Secondo Ciclo di Istruzione, tenendo conto dei percorsi didattici previsti dalle norme di riordino del 2010 e degli adattamenti che rispetto ad essi le scuole possono aver introdotto, utilizzando i propri spazi di autonomia.
Per la prima volta, quest’anno, l’esame di Stato sarà sostenuto dagli studenti che hanno frequentato l’intero ciclo dei percorsi scolastici riordinati. Vi è quindi la necessità di rendere conformi al nuovo assetto anche le modalità di svolgimento dell’esame di Stato e in particolare della seconda prova scritta.
In realtà, diversi fattori concorrono a determinare un quadro di pericolosa confusione:
- l’emanazione di un nuovo regolamento per lo svolgimento della seconda prova scritta pubblicato nella G.U soltanto il 29 gennaio 2015;
- un'interpretazione molto libera dei nuovi indirizzi e delle materie caratterizzanti, con scelte fatte dalle Istituzioni Scolastiche - e in alcune realtà avallate dagli Uffici Scolastici Regionali - volte a “recuperare” vecchi indirizzi all’interno dei nuovi, con sperimentazioni non autorizzate e il non corretto uso delle quote di Autonomia.
Tutto ciò ha prodotto una situazione nella quale si corre il rischio che agli alunni siano somministrate prove d’esame che non trovano riscontro nei percorsi formativi seguiti.
La Cisl Scuola, nel ribadire la necessità di un accurato monitoraggio cosi come previsto negli stessi decreti di riordino del Secondo Ciclo, dei cui esiti riferire con urgenza sia in Parlamento sia alle Organizzazioni Sindacali:
- conviene sulla necessità di individuare, nel frattempo, soluzioni che consentano agli studenti di poter sostenere l’esame di Stato su discipline effettivamente impartite nel quinquennio;
- sollecita, al contempo, l’Amministrazione a farsi garante, attraverso ogni opportuna azione, affinché l’esercizio degli spazi di autonomia assicuri in ogni caso la necessaria congruenza con gli assetti ordinamentali, senza comprometterne l’indispensabile unitarietà.