Finalmente un freno alla sindrome dell'iper-riformismo
L'articolo di Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola - concernente l'avvio nel nuovo anno scolastico - pubblicato sul numero odierno di "Italia Oggi".
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Un nuovo anno scolastico, da sempre, rappresenta l'inizio di una nuova avventura educativa e formativa per milioni di bambini e ragazzi. Una avventura il cui esito non dipende soltanto dal loro impegno ma anche e soprattutto dalle attenzioni, dalla cura e dal valore che l'intera comunità nazionale riconosce alla nostra scuola.
Un paese che ancora non è riuscito a comprendere appieno e convintamente che la vera sfida per il futuro consiste nel creare "una società della conoscenza", è un paese che se non cambia, a cominciare da questo, rischia di perdere tutte le sfide.
La infinita transizione del nostro sistema di istruzione e formazione non è ancora approdata e l'"eterno cantiere" delle riforme e dei cambiamenti resta più aperto che mai.
La sindrome da riformite acuta sembra essersi attenuata dopo la contestata e contrastata riforma Moratti, parzialmente attuata per il primo ciclo e stemperata dal cacciavite di Fioroni.
Oggi con il passaggio dalle precedenti rigide e bulimiche "Indicazioni Nazionali" alle nuove, snelle e sperimentali "Indicazioni per il Curricolo" che riconoscono l'autonomia progettuale delle istituzioni scolastiche e valorizzano il protagonismo professionale dei docenti e l'innalzamento dell'obbligo di istruzione, il nostro sistema è ancora in una fase di transizione, meno ossessiva, ma sempre in divenire, da rendere ancora incerto e difficile il panorama offerto all'attività dei docenti.
Incertezze e difficoltà che risultano appesantite dal "tritacarne mediatico" che, a partire da isolati casi di "malascuola" registrati con enfasi nell'ultimo anno, hanno rovesciato su tutta la scuola cumuli di diffidenza e sospetto. Paradossalmente però si è anche evidenziato che il sistema scolastico, nel tempo, si è caricato di oneri impropri tanto da configurarsi quasi come unica agenzia educativa/formativa, sopperendo a responsabilità di altri, caricandosi di affidamenti sociali eccessivi e deleghe improprie.
La scuola paga così sconfitte che hanno cause e responsabili esterni. Una ossessiva e malevola invadenza mediatica ha sminuito e mortificato l'impegno, la fatica e la dedizione di centinaia di migliaia di persone che quotidianamente e in situazioni di disagio professionale e di difficoltà ambientale compiono il loro dovere.
La scuola in questo tempo di cambiamenti e complessità crescenti, è una realtà che richiede l'impegno straordinario e sinergico da parte di tutti i soggetti che hanno responsabilità politico-istituzionali, nel governo e nella gestione del sistema di istruzione e formazione.
La sottoscrizione dell'Intesa per un'azione pubblica a favore della conoscenza tra Governo e Organizzazioni sindacali rappresenta, se ben compresa, gestita, osservata e puntualmente realizzata, la prima e formale concretizzazione di quel Patto Sociale per la scuola che rivendichiamo da troppi anni, per fare riconoscere a tutti che il miglioramento quantitativo e qualitativo dell'istruzione costituisce la prima priorità nazionale.
L'Intesa deve comportare l'assunzione di impegni a tutti i livelli, istituzionali e sindacali, per dare le dovute risposte alle troppe ed inevase domande che da tanti anni vengono dal mondo della scuola.
E questo, a cominciare dal contratto di lavoro, scaduto vergognosamente da quasi due anni e ancora non rinnovato per l'ottusità e la miopia da parte del Ministero dell'Economia che considera la nostra scuola luogo di spreco di risorse e non di investimento per la formazione culturale e sociale delle persone e, quindi, per il futuro del Paese.
Ne è stata prova tangibile l'operazione di tagli agli organici che, in molte realtà, mettono a rischio l'esercizio del diritto allo studio degli alunni, con particolare accanimento verso i più deboli, gli alunni diversamente abili.
La chiusura immediata del contratto e i contenuti della prossima finanziaria saranno il banco di prova della credibilità di questo Governo e di questa maggioranza, da parte del mondo della scuola.
L'anno scolastico si apre quindi con molte sfide. Tutto il personale della scuola è disponibile ad accettarle con la professionalità e l'impegno di cui hanno dato sempre prova.
Che Governo e Società rispondano con altrettanto impegno.
Roma, 11 settembre 2007
Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola