Autogoverno della scuola a un punto di svolta
Mercoledì scorso, 10 ottobre, la VII commissione, “Cultura”, della Camera dei Deputati, presieduta da Manuela Ghizzoni, ha approvato in sede legislativa il disegno di legge sull’“autogoverno delle istituzioni scolastiche statali”.
Il testo approvato è le risultante di consistenti modifiche apportate all’originaria proposta di legge “c.d. Aprea”, modifiche che hanno reso possibile la convergenza di un vasto arco di forze politico parlamentari, riconducibili a quelle che attualmente compongono la maggioranza a sostegno del governo Monti.
Rispetto al “vecchio” testo unificato, redatto a cura del Comitato Ristretto appositamente costituito, su cui si erano avviati i lavori della commissione, si evidenziano diverse correzioni. In particolare:
- la presenza nel Consiglio dell’autonomia, con diritto di voto, di un rappresentante del personale a.t.a.;
- la pariteticità fra la componente docenti e quelle, complessivamente intese, dei genitori e degli alunni nella secondaria superiore, così come nei consigli di classe;
- la possibilità per i privati di far parte del Consiglio dell’autonomia, ma solo su invito e comunque senza diritto di voto.
Il DSGA è presente nel Consiglio senza diritto di voto, ma con funzioni di supporto tecnico amministrativo.
Per quanto attiene alla figura del dirigente scolastico, nessuna modifica alla norma che prevede che debba rispondere dei risultati del servizio “agli organismi statutariamente competenti”.
E’ prevista, invece, su indicazione del ministro dell’istruzione, l’istituzione di una commissione di controllo sui primi due anni di attuazione della riforma, commissione che dovrà riferire in Parlamento.
Il testo approvato passa ora al Senato per la seconda lettura, che potrebbe essere quella definitiva qualora non venissero apportate modifiche.
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