Radio Kaos ItaLis, la prima radio di Sordi per Sordi. E la scuola?
“La disabilità rappresenta una potenziale ricchezza nella dimensione etica e dei sentimenti; essa può insegnare molto non solo a chi la subisce, non solo ai familiari, ma può nutrire moralmente chi si dedica a queste come ad altre fasce più deboli della società” (Giorgio Napolitano)
Radio Kaos ItaLis è la prima radio di Sordi e per Sordi, un progetto unico in Italia e nel mondo. Un’idea che sembrava impossibile e invece questo progetto, nato quasi per caso, ha iniziato a svilupparsi in modo sempre più concreto.
Un progetto che si prefiggeva un obiettivo: quello di eliminare una barriera all’interno del mondo della comunicazione. “Regalando”, come sottolineano gli ideatori/sostenitori del progetto, “della radio – strumento per antonomasia per gli udenti – ai sordi si dimostra infatti che è possibile oltrepassare ogni limite. E così, lavorando molto duramente, con passione e divertimento, siamo riusciti a portare la montagna da Maometto”.
Non solo radio. Da questo esperimento riuscito sono nate iniziative pubbliche e altre due creature. “Lissa la notizia”, un videogiornale satirico in LIS e “LISpresso”, un giornale cartaceo con redazione, cosa rara nel nostro Paese, composta interamente da sordi.
“Il nostro obiettivo principale è l’abbattimento delle barriere: far capire alle persone che la comunicazione tra Sordi e udenti non solo è possibile, ma è una cosa naturale”. Un obiettivo importante perché, anche nel nostro Paese come già è avvenuto altrove, la Lingua dei Segni sia ufficialmente riconosciuta come lingua.
Le barriere tra i Sordi e gli udenti esistono solo nella mente di chi se le crea. La sordità è un handicap invisibile, ma pur sempre un handicap, che però non deve trasformarsi in motivo di divisione. La scuola può fare una gran bella parte!
Crescere bilingue: bambini sordi e udenti in classe insieme grazie alla LIS, la Lingua dei segni italiana. E’ il progetto adottato in alcune scuole italiane e che ha coinvolto anche i ricercatori dell’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione (Istc) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Roma.
“La filosofia alla base delle scuole bilingue è molto semplice”, spiega Elena Tomasuolo dell’Istc-Cnr, “integrare il più precocemente possibile bambini udenti e sordi, insegnando loro entrambe le lingue, l’italiano e la LIS”. Non più quindi singoli bambini sordi inseriti in classi di udenti, ma classi miste di udenti e non, a partire già dalla scuola d’infanzia.
Due le esperienze seguite da vicino dai ricercatori del Cnr.
A Cossato, in provincia di Biella, c’è una scuola che insegna a vedere le voci, un per-corso di bilinguismo, con la Lingua dei Segni Italiana insegnata a tutti gli alunni. Il progetto di bilinguismo "Lingua Italiana - Lingua dei Segni Italiana (LIS)" è iniziato nella Scuola per l'Infanzia Statale di Cossato nell'a.s. 1994/95. L'obiettivo prioritario è sempre stato l'integrazione dei bambini sordi nella scuola comune. Il progetto nell'a.s. 1997/98 è stato poi avviato anche nella Scuola Elementare di Cossato e dall'a.s. 2002/03 nella scuola Media. Dal settembre 2002 il progetto è gestito in rete dalla Direzione Didattica di Cossato e dalla Scuola Media "Leonardo da Vinci" di Cossato.
A Roma, in una scuola dell’infanzia si realizza un'integrazione fra bambini sordi e bambini udenti provenienti in prevalenza dal territorio del terzo municipio (zona Nomentana); prendendo spunto da questa esperienza di integrazione la scuola primaria, dall'a.s. 2002/03, ha aperto le iscrizioni in prima classe a piccoli gruppi, bilanciati, di bambini sordi e bambini udenti. Nella scuola specializzata di Via Nomentana, che dall'a.s. 2000/01 è diventata scuola aggregata dell'ISISS, l'insegnamento della LIS (lingua italiana dei segni) come seconda lingua, rivolto sia agli alunni sordi che a quelli udenti, diviene occasione di crescita cognitiva e culturale, strumento di scambio comunicativo e inizio di un iter educativo che porterà ad una reale integrazione tra sordi ed udenti. Tale esperienza è proseguibile all'interno della scuola media "Fabriani" e dell'IPSIA "Magarotto".
“Entrando in una scuola bilingue” - conclude Elena Tomasuolo - “molto spesso non si riesce a distinguere quali siano gli alunni udenti e quali gli alunni sordi: entrambi sono in grado, chi meglio chi peggio, di utilizzare i diversi codici, il parlato, la lingua dei segni, il labiale, la dattilologia (alfabeto manuale), la lingua scritta. Una grande esperienza di integrazione, di rispetto e di pari opportunità nell’accesso scolastico”.