Dirigenti Scolastici, incontro al MIUR conferma deterioramento relazioni sindacali
Nell’incontro di ieri 4 maggio, convocato dopo l’emanazione della Nota prot. 11558 del 28/4/2016, concernente la ripartizione agli Uffici Scolastici Regionali del Fondo Unico Nazionale per l’a.s. 2015/16 e non prima, come da noi formalmente richiesto, con la legittima motivazione “…di assicurare certezza e tempestività alla liquidazione di quanto spetta ai dirigenti scolastici, in credito da diversi anni,relativamente al pagamento della parte variabile della posizione, del risultato e delle reggenze…omissis”, abbiamo preliminarmente espresso dissenso per il metodo e riserve per il contenuto della Nota suddetta che, tra l’altro, è stata oggetto di successiva rettifica da parte dell’Amministrazione stessa a causa della presenza di “mero errore materiale”.
Infatti le “precisazioni” contenute nella Nota 11558/2016 eludono i nodi sostanziali e le reali difficoltà che stanno emergendo dalle contrattazioni integrative regionali e non contengono indicazioni utili a salvaguardare l’autonomia negoziale delle parti trattanti rispetto alle incursioni dell’UCB che, attraverso l’abuso dei “rilievi” e il “ricatto” delle mancate certificazioni, tenta, riuscendovi, di condizionarne gli esiti, con l’obiettivo di dirottare le risorse dalla retribuzione di posizione - parte variabile - a quella di risultato.
L’effetto, di cui il MIUR ostentatamente non coglie la gravità, è la tanto sofferta quanto generalizzata posizione delle Organizzazioni Sindacali rappresentative a livello regionale - pienamente condivise dai rispettivi coordinamenti nazionali - verso la mancata sottoscrizione delle Ipotesi di CIR, i contenuti delle quali vengono assunti dagli UU.SS.RR. attraverso atti datoriali unilaterali.
Siamo quindi in presenza di un oggettivo deterioramento delle relazioni sindacali, imputabile alla tendenza dell’Amministrazione a residualizzare il ruolo partecipativo delle rappresentanze dei lavoratori, che denotano inequivocabilmente il disagio, l’insofferenza e la ferma contrarietà dei dirigenti scolastici nei confronti delle scelte di politica scolastica perseguite dall’Amministrazione e dal Governo, tanto prodighi nell’attribuzione di oneri e responsabilità quanto avari nei sacrosanti riconoscimenti salariali.
L’Amministrazione, facendo eco alle enfasi governative circa i presunti aumenti delle retribuzioni dei dirigenti scolastici derivanti dalle risorse stanziate nella Legge 107/2015, continua a sbandierare incrementi che non corrispondono affatto alla realtà, cosicché siamo stati ancora una volta costretti - come abbiamo già fatto nel caso degli incontri per il tentativo di conciliazione dei giorni 10 marzo e 12 aprile 2016, sia nella precedente riunione svoltasi lo scorso 14 aprile - a precisare, esibendo le documentazioni di alcuni CIR regionali che:
- non viene ripristinata la retribuzione media professionale dei DS rispetto al 2010;
- la retribuzione dei DS nei prossimi anni tornerà a diminuire;
- parte della retribuzione verrà spostata sul risultato e sarà collegata alla valutazione effettuata dai Direttori Regionali;
- si ridurrà la base di calcolo per la liquidazione e la pensione;
- si dovrà precedere a ulteriori recuperi di somme percepite da DS in servizio e in quiescenza.
La situazione non è più sostenibile. I Dirigenti Scolastici non possono accettare un minuto di più l’indifferenza del Governo alla loro condizione retributiva, assolutamente inadeguata e penalizzante rispetto alle responsabilità, ai rischi e ai carichi di lavoro che continuano ad aumentare.
Sono dunque confermate e rafforzate le ragioni per la partecipazione dei dirigenti scolastici allo sciopero del prossimo 20 maggio.
Roma, 5 maggio 2016
I coordinatori nazionali Area V - Dirigenza Scolastica
di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal
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