A Mario Bertin

Cultura profonda e intensa spiritualità

Mario Bertin è mancato improvvisamente il 10 novembre scorso, all’età di 85 anni. Un evento inatteso che ci ha toccati profondamente, per la lunga amicizia di cui ci aveva fatto dono insieme alla preziosa collaborazione a tante nostre iniziative editoriali, in particolare per quanto riguarda i mensili della nostra Agenda, che ne hanno spesso riportato contributi di grande qualità e spessore. Ricordiamo, fra tutti, quelli dell’annata 2019/21, in cui l’Agenda ebbe per tema “I giorni, le opere, il Cantico”, con riferimento al Cantico delle creature di Francesco d’Assisi, della cui figura, così come del movimento francescano, era un profondo conoscitore.

Mario Bertin è stato direttore delle Edizioni Lavoro, la casa editrice della CISL, dal 1981 al 2001. Successivamente, dal 2001 al 2008, ha promosso e diretto il progetto editoriale di Città Aperta Edizioni, con sede a Troina in provincia di Enna, in Sicilia. Inoltre, insieme a padre Beppe Stoppiglia, ad Andrea Gandini e ad altri aveva dato vita, sin dagli anni ’80, all’Associazione Macondo, incentrata sull’incontro e la comunicazione, il cui punto di riferimento iniziale era (ed è ancora) il Brasile. Mario Bertin tuttora era nella redazione di “Madrugada”, la rivista trimestrale dell’Associazione.

Tra i suoi libri ricordiamo “Francesco”, un testo che ha il grande merito di restituire alla storia di Francesco d'Assisi la sua assoluta attualità, liberandola dall’apologia e dalle letture troppo accomodanti, riconsegnando la “viva voce” al Santo e a coloro che ne condivisero e ne raccontarono gli atti. Sempre per Castelvecchi Editore ha curato la pubblicazione dei libri “Frate Francesco. Le fonti” nel 2014 (insieme ad Alessandro Ciamei) e “Il cantico delle creature” nel 2016. E poi, in chiave più letteraria, il romanzo “E decise di chiamarsi João”, ambientato in Brasile e pubblicato nel 1996 dalle Edizioni Gruppo Abele; il saggio “Il santo senza parole. Fra Felice da Nicosia cappuccino” edito da Città Aperta nel 2005; il racconto autobiografico, tra la vita e la morte, “La soglia” edito da Elliot nel 2015.

La presenza di Mario Bertin è stata importante per noi per le preziose indicazioni che ne abbiamo tratto nel pensare e organizzare i nostri prodotti editoriali, facendo tesoro di tanti suoi suggerimenti e potendo attingere al suo grande patrimonio di conoscenze, animato da rigore intellettuale, passione per l’arte e grande apertura al dialogo fra culture diverse. Risaltava in lui, e ci ha sempre colpiti, l’intensa spiritualità di persona sorretta da una fede profonda, che ne ha segnato il percorso terreno e che siamo certi lo abbia sostenuto anche nel difficile momento del Passaggio.