Luigi Sbarra

Partecipazione dei Lavoratori: un passo cruciale per il futuro delle Imprese e della Scuola

L'importanza della partecipazione dei lavoratori nelle decisioni aziendali non è mai stata così rilevante come oggi. La proposta di legge popolare della CISL rappresenta un passo fondamentale per un modello economico più inclusivo e sostenibile. Questa iniziativa mira a trasformare il panorama lavorativo italiano, creando un ambiente in cui i lavoratori non sono solo esecutori, ma veri e propri protagonisti delle scelte strategiche delle realtà produttive, nelle amministrazioni e nelle aziende pubbliche, nelle comunità educanti.
La democrazia economica trova radici profonde nella tradizione sindacale della CISL. Crediamo fermamente che un lavoratore coinvolto e valorizzato possa contribuire in maniera significativa alla crescita dell'azienda e, di conseguenza, all'intero sistema economico. La nostra proposta prevede la creazione di organismi di partecipazione all'interno delle imprese, con poteri consultivi e decisionali su tematiche fondamentali come la strategia aziendale, l'innovazione tecnologica e l'organizzazione del lavoro. Una “rivoluzione buona” fondata sulla valorizzazione di soluzioni negoziali. Nulla di imposto dall’alto. Nella di precettivo. Piuttosto, la promozione e il sostegno alle buone pratiche contrattuali di primo e secondo livello.
La Carta costituzionale pone una serie di regole finalizzate a garantire che l’esercizio di impresa contribuisca a realizzare, attraverso la creazione del lavoro, sviluppo materiale e spirituale della società. L’articolo 46 attribuisce alla Repubblica il compito di riconoscere “in armonia (non in contrasto!) con le esigenze della produzione (…) il diritto (non una mera facoltà!) dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende”. Dopo quasi ottant’anni, è tempo di fissare finalmente i “limiti stabiliti dalle leggi” e perciò fare un salto di qualità verso forme concrete di democrazia economica che diano compimento alla volontà dei Padri costituenti, tra i quali ebbe ruolo primario Giulio Pastore.
Per questo, anche grazie al lavoro straordinario della Cisl Scuola, abbiamo raccolto quasi 400mila firme a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare che è stata dibattuta in Commissione Lavoro della Camera dei Deputati e, per volontà politica trasversale, è diventata testo base da sottoporre al voto dell’Aula. Un risultato straordinario. Auspichiamo ora una forte accelerazione e una convergenza ancora più ampia e bipartisan su una legge di civiltà che deve unire il Paese.
La nostra è una proposta che nasce dal basso: siamo, infatti, convinti che la partecipazione vada costruita nei luoghi di lavoro, attraverso una forte valorizzazione della contrattazione di secondo livello, senza impostazioni precettive o dirigiste. È stato ampiamente dimostrato che le realtà che adottano modelli partecipativi registrano una maggiore produttività, un migliore clima aziendale, una riduzione del turnover del personale, livelli più alti in termini di sicurezza, migliore distribuzione della ricchezza prodotta e radicamento degli investimenti e dell’occupazione. Inoltre, in un'epoca di rapide trasformazioni tecnologiche, la partecipazione dei lavoratori può favorire l'adattamento e l'innovazione, elementi cruciali per affrontare le sfide del futuro.
Anche nella scuola, l'implementazione di tali organismi migliorerebbe la qualità del lavoro e il benessere delle lavoratrici e dei lavoratori, aumenterebbe la coesione e l’efficacia delle decisioni assunte negli organi collegiali, eleverebbe efficienza e qualità delle sinergie tra componenti sociali e attori istituzionali. Tanto più nel sistema dell’istruzione la partecipazione non deve essere limitata solo al mondo del lavoro. La scuola non è solo un luogo di apprendimento, ma un vero e proprio laboratorio di democrazia, dove studenti, insegnanti e famiglie possono sperimentare la partecipazione come valore fondante della società.
Serve un coinvolgimento attivo di tutti gli attori della comunità educativa. Occorrono maggiori investimenti per garantire strutture scolastiche adeguate e sicure, nonché risorse sufficienti per una didattica innovativa e inclusiva. È fondamentale che la scuola disponga di strumenti tecnologici avanzati e che gli insegnanti ricevano una formazione continua, in linea con le nuove esigenze educative. Bisogna elevare i salari, stabilizzare il precariato storico, garantire il rispetto dei rinnovi contrattuali.
Sosteniamo poi l'importanza di una sempre maggiore partecipazione degli studenti e delle famiglie nella vita scolastica. Le istituzioni scolastiche devono diventare luoghi di dialogo e confronto, dove le opinioni responsabili e costruttive siano sempre ascoltate e valorizzate. Solo così sarà possibile costruire un sistema educativo capace di rispondere alle reali esigenze della società e di preparare i giovani alle sfide del futuro.
La crescita economica e il benessere sociale non possono prescindere dal coinvolgimento attivo di tutti i cittadini, lavoratori e studenti compresi. In un momento storico caratterizzato da incertezze e cambiamenti profondi, è necessario costruire un nuovo patto sociale basato sulla fiducia reciproca e sulla partecipazione. Solo attraverso il dialogo e la collaborazione sarà possibile superare le sfide attuali e costruire un futuro migliore per tutti. Parti sociali, Governo, amministrazioni locali e regionali devono sostenere il cammino di una scuola generativa, in cui lavoratrici e lavoratori, insegnanti e personale tecnico e amministrativo, studenti, famiglie cooperino su obiettivi comuni.
Insieme, solo insieme, possiamo costruire un futuro in cui la partecipazione sia il motore del progresso e della giustizia sociale. La CISL continuerà a lottare per questi obiettivi, con la certezza che solo attraverso l'impegno comune sarà possibile realizzare un cambiamento duraturo e positivo per i nostri ragazzi, i nostri territori, l'intera comunità nazionale.