Cantiere di Pace
Giornata Internazionale della Pace. La "Mozione per la pace" di Aldo Capitini
Ogni anno, il 21 settembre, viene celebrata la Giornata Internazionale della Pace, istituita nel 1981 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite per “richiamare e rafforzare gli ideali di pace nelle e tra le nazioni e le persone”. Un evento che ricorda alla scuola uno dei fili d’oro del suo impegno educativo. In molte città e in molte scuole sono state programmate iniziative specifiche. Fra gli eventi della giornata c’è anche quello che unirà 30 città da tutto il mondo (l’Italia sarà rappresentata da Como).con una diretta streaming nel corso della quale saranno trasmesse esibizioni di giovani sulla tematica della pace.
Per questa importante giornata, che abbiamo voluto indicare anche nella nostra agenda, proponiamo un importante testo di Aldo Capitini; un documento da lui scritto per la prima Marcia della Pace svoltasi tra Perugia e Assisi il 24 settembre 1961 e sottoscritto dalle decine di migliaia di persone che vi avevano partecipato.
La dichiarazione, alta e solenne, propone cinque principi e sviluppa poi dieci applicazioni concrete. La parte dei principi si ripresenta con la forza, la bellezza con cui fu scritta e ripropone intatta la stessa necessità e la stessa urgenza, la seconda rimanda al particolare contesto geopolitico di allora, ma oltre a svolgere un utile richiamo ad una storia recente che rischiamo di dimenticare troppo presto, contiene anche indicazioni che chiedono ancora la loro realizzazione.
Il prezioso documento che presentiamo, insieme alla riflessione di Toni Maraini sull’11 settembre che abbiamo già pubblicato, possono diventare, oltre che oggetto di riflessione personale, anche utile materiale per attività didattiche.
Aldo Capitini va sicuramente posto fra i grandi maestri e i profeti della nonviolenza. L’impegno per la pace di Capitini si poneva all’interno di un più ampio movimento educativo e di liberazione. Quello che proponeva - ce lo testimonia un intellettuale operoso che gli fu discepolo e amico come Goffredo Fofi - è “l'essere attivi, è produrre, realizzare, muovere, è trascinare, è creare già da subito: non rinviare l'utopia, ma stabilire un lavoro collettivo, di tutti subito, e rendere l'utopia una cosa presente, una cosa concreta, attuale, in ogni momento della nostra azione".
"Questo inventare il futuro - prosegue Fofi - mi pare sia stato una delle cose più ricche e più straordinarie di Aldo e una delle cose che ci pongono oggi il maggior numero di problemi. Oggi inventare il futuro, dopo la crisi delle ideologie, dopo la fine di tantissimi miti, dopo la frantumazione delle società avanzate in sottoideologie, in sottoculture, in corporazioni e corporativismi, dopo la difficoltà a ricollegare, a ripartire, a riproporre discorsi, credo che l'esempio di Aldo sia un esempio molto importante, ma che sia molto arduo il tentativo di applicarlo, che sia molto difficile e che ponga problemi più grandi di quanto poteva porne in altri tempi".
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