"Chi sta male dev’essere giustamente tutelato. In tutti i settori produttivi, non solo nella scuola". Annamaria Furlan a "Il Mattino"

29.08.2020 13:03

“Chi sta male dev’essere giustamente tutelato. In tutti i settori produttivi, non solo nella scuola”. Così la segretaria generale della CISL, Annamaria Furlan, in un’intervista pubblicata sul quotidiano Il Mattino, nella quale affronta il tema della riapertura delle scuole, “banco di prova importante per questo Governo ma per tutto il Paese”. Un appuntamento che avrebbe dovuto essere meglio preparato, secondo la leader della CISL, soprattutto perché è mancato “un vero confronto concreto con chi rappresenta migliaia di docenti e il resto del personale della scuola”. La questione dei lavoratori in condizione di fragilità va affrontata applicando i protocolli di sicurezza che anche per la scuola sono stati voluti e sottoscritti dalle parti sociali e, in generale, con interventi normativi specifici che garantiscano le dovute tutele ai soggetti più deboli, offrendo modalità alternative di svolgimento dell’attività lavorativa. Non intende scendere sul terreno della polemica politica, la segretaria generale della CISL, e alla domanda che le viene rivolta sulla possibile mozione di sfiducia alla ministra Azzolina risponde mettendo in guardia dal rischio che un tema così delicato come la riapertura delle scuole, nel quale sono in gioco diritti fondamentali come quello all’istruzione, diventi oggetto di dispute elettorali. Altri temi toccati nell’intervista sono le priorità su cui investire le ingenti risorse europee del Recovery Found, con l’esplicita indicazione a favore dell’utilizzo del Mes, opportunità da non perdere per rafforzare il sistema sanitario, l’esigenza di rendere strutturale la fiscalità di vantaggio per favorire gli investimenti nel mezzogiorno, in un’ottica di grande attenzione alle specificità delle aree territoriali del Nord e del Sud. “Le distanze tra le aree del Paese sono aumentate ancor di più con la pandemia – sostiene la Furlan – Ci vuole una grande attenzione a questo tema che francamente non vediamo”. Non sono facili le prospettive nell’immediato per il nostro Paese, va confermato un quadro complessivo di tutele ma si devono porre le premesse per un rilancio necessario, rinnovando i contratti e facendo leva su una legge di bilancio espansiva, un’incisiva riforma fiscale e una politica industriale innovativa. La politica deve ridare centralità ai problemi dei lavoratori e delle famiglie.