La mobilitazione della scuola costringe Renzi a frenare

16.06.2015 20:57
Categoria: Buona scuola

Fermo restando che occorre capire bene il significato e la portata delle anticipazioni che stanno circolando sulle intenzioni del premier, se è vero che il governo intende prendersi, sulla riforma della scuola, una pausa di riflessione e di consultazione la notizia non può che ritenersi positiva.
Un supplemento di confronto sarebbe una decisione di grande buon senso, e troverebbe finalmente ascolto una richiesta che andiamo facendo da mesi, convinti che nella costruzione di un processo di riforma il metodo con cui si procede vale tanto quanto i contenuti che si elaborano.
Per questo è indispensabile che si tratti di un confronto vero e non di facciata, perché i nodi che abbiamo ripetutamente messo in evidenza non possono essere sciolti con poche battute: una stabilizzazione dei precari che non crei esclusioni e discriminazioni, una gestione del personale e un governo della scuola che non possono essere affidate ai cosiddetti superpoteri del dirigente, la valutazione del personale che non può vedere coinvolti genitori e studenti, la cancellazione inaccettabile delle prerogative contrattuali nella disciplina del rapporto di lavoro.
Il difetto più grande della proposta governativa è di dare risposte in gran parte sbagliate a problemi sui quali proprio un ascolto più attento del mondo della scuola avrebbe consentito di individuare da subito percorsi di innovazione efficaci e condivisi.
Non c’è dubbio che sulle decisioni del premier abbia pesato l’ampiezza straordinaria di una mobilitazione capace di fare sintesi fra idee, culture, sensibilità diverse ma unite nella difesa di un modello di scuola fondato sulla partecipazione, la collegialità e la democrazia. Ne tenga conto il presidente del consiglio, non pensi di potersela cavare con un passaggio sbrigativo e “mediatico”, che renderebbe ancora più lacerato un rapporto già fortemente compromesso col mondo della scuola.
Valuteremo unitariamente i contenuti della proposta del governo e le modalità con cui il confronto verrà attuato.

Roma, 16 giugno 2015

Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola