Riordino degli Istituti Professionali. Il resoconto della specifica riunione al MIUR

12.11.2008 19:13

Si è svolto ieri, 11 novembre, il previsto incontro, in materia, tra Organizzazioni Sindacali e Amministrazione, alla presenza del Presidente e del Coordinatore della specifica Commissione che - insediatasi nella scorsa legislatura - ha prodotto il documento "Personalità, Tecnologia, Professionalità".

E' stato presentato  un "documento di base" - contestualizzato alle norme di riferimento: legge costituzionale 3/01, decreto legislativo 226/05, legge 40/07 (art. 13) - che delinea i nuovi profili dell'"istruzione professionale".

Determinante, inoltre, per il riordino è il piano programmatico ex lege 133/08 (art. 64) che fissa l'orario settimanale di lezione a 32 ore, corrispondente ad un monte-ore annuale di 1056.

L'Istruzione Professionale avrà un percorso quinquennale, organizzato in due bienni e un quinto anno e rilascerà titoli equiparabili al livello IV del quadro europeo delle qualifiche (European Qualification Framework, EQF).

Previa intesa in sede di "Conferenza unificata Stato-Regioni e Autonomie Locali" saranno definiti organici raccordi tra i percorsi degli istituti professionali e i percorsi di istruzione e formazione professionale anche al fine di consentire - in regime di sussidiarietà, previsto dalla legge 40/07 - il conseguimento di qualifiche e diplomi di competenza delle regioni.

Obiettivo primario per la Commissione è quello di differenziare i percorsi dell'istruzione professionale da quelli dell'istruzione tecnica; mentre quest'ultima, infatti, sviluppa competenze in precisi ambiti tecnologici, l'istruzione professionale sviluppa competenze in precisi ambiti settoriali, con particolare attenzione alla centralità della persona, anche al fine di valorizzare il capitale sociale accumulato.

Due i settori di riferimento:

  • "Industria e Artigianato", articolato in un unico indirizzo "Produzioni industriali e artigianali";
  • "Servizi", articolato in 1) Servizi per l'agricoltura e lo sviluppo rurale; 2) Servizi di manutenzione e assistenza tecnica; 3) Servizi socio-sanitari; 4) Servizi per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera; 5) Servizi commerciali.

Il primo biennio sarà caratterizzato da attività e insegnamenti generali per 660 ore di attività ("assi culturali") e 396 ore di attività e insegnamento obbligatori per ciascun indirizzo, nel quale gli studenti adempiono all'assolvimento dell'obbligo di istruzione.

Il secondo biennio sarà caratterizzato da una riduzione delle attività e insegnamenti generali (495 ore) e una naturale implementazione delle ore di attività ed insegnamenti obbligatori per ciascun indirizzo (561 ore).

Per il quinto anno la proporzione rimarrà invariata (495 ore e 561 ore).

Aumenterà considerevolmente la quota di flessibilità affidata all'autonomia delle singole istituzioni scolastiche:

  • entro il 25% nel primo biennio;
  • entro il 35% nel secondo biennio;
  • entro il 40% nell'ultimo anno.

Gli Istituti:

  • si avvarranno, per la definizione del POF, della consulenza di un comitato tecnico-scientifico paritetico;
  • potranno avvalersi di esperti che non sostituiscono i docenti in alcun modo;
  • saranno dotati di un ufficio tecnico per una migliore organizzazione e funzionalità dei laboratori a fini didattici e per la sicurezza nei luoghi di lavoro.

I percorsi degli istituti professionali si concluderanno con un Esame di Stato per il rilascio del diploma nel quale è specificato l'indirizzo seguito dallo studente (anche con riferimento alle eventuali opzioni scelte).

L'avvio per i nuovi Istituti Professionali, alla stregua di quelli Tecnici, è previsto a partire dall'a.s. 2009/10.

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Atti e modalità successivi

Il regolamento - che dovrà essere emanato dopo il parere del CNPI; la lettura preliminare del Consiglio dei Ministri; la pronuncia del Consiglio di Stato e della Corte dei Conti; la definitiva approvazione del medesimo Consiglio dei Ministri - conterrà:

  • il profilo educativo tecnico;
  • il profilo educativo professionale;
  • i profili dei singoli indirizzi;
  • i "quadri-orario" con discipline generali e di indirizzo;
  • le tabelle di confluenza.

A detto provvedimento seguiranno:

  • decreti attuativi per l'organizzazione didattica e per consentire e definire il sistema delle "passerelle" (i passaggi, cioè, tra i sistemi formativi per offrire più opportunità a tutti i giovani di accedere ai più alti livelli culturali);
  • modalità operative ("linee guida"), come per gli istituti tecnici.

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La CISL Scuola:

  • ha accolto favorevolmente l'avvio del riordino, contestualmente a quello dell'Istruzione Tecnica, pur sottolineando la difficoltà temporale delle varie procedure, che ormai a ridosso della circolare sulle iscrizioni, non offrono un quadro chiaro di indirizzo per gli studenti e le famiglie;
  • ha sottolineato la necessità di percorsi ben determinati per rilanciare l'Istruzione Professionale, che - accogliendo il 40,8% di alunni stranieri (il doppio degli altri corsi di istruzione secondaria) e il 21,4% degli alunni diversamente abili - ha necessità di risorse adeguate per affrontare le emergenze educative;
  • ha espresso perplessità e preoccupazione per quanto riguarda  il principio di sussidiarietà degli istituti professionali che, se non ben gestito, potrebbe condurre gli stessi ad un abbassamento dei livelli standard di qualità.

La CISL Scuola, infine, si è riservata di entrare nel merito (non appena noti gli specifici atti):

  1. dei profili educativi  che dovranno assicurare pari dignità a quelli degli altri percorsi anche se con le loro specificità;
  2. dell'organizzazione didattica e organizzativa;
  3. delle tabelle di confluenza delle classi di concorso;
  4. delle ricadute reali sull'organico;
  5. delle oggettive difficoltà degli operatori scolastici, se non supportati da forti azioni di formazione e di sostegno.