Contro i rischi del burn out. Convegno Cisl e Cisl Scuola a Bologna

15.03.2017 15:54

Non ci sono dati ufficiali aggiornati, ma sempre più docenti vanno in tilt per il crescente stress lavorativo, dovuto alle classi-pollaio, ai numerosi adempimenti burocratici e ad un sempre più complicato rapporto con le famiglie, in genere molto agguerrite e talvolta supportate da medici, psicologi e soprattutto avvocati. La Cisl dell'Emilia-Romagna, in un convegno dedicato al burn-out degli insegnanti - organizzato insieme alla Cisl Scuola regionale e a Irsef Irfed - che si è svolto oggi a Bologna, ha voluto richiamare l'attenzione su un fenomeno poco conosciuto ma a quanto pare sempre più evidente.
"Dalle sedi sindacali dell'Emilia-Romagna sempre più spesso ci vengono richieste di aiuto dai docenti, tant'è che spesso i sindacalisti si trovano a dovere essere anche un po' psicologi. Di qui nasce l'esigenza di prevenire il fenomeno", dice la segretaria della Cisl scuola regionale Monica Barbolini.
Si diceva della mancanza di dati certi: gli ultimi diffusi, spiega il sindacato, risalgono al 2004 e già parlavano di dichiarazioni di inidoneità degli insegnanti dovute nell'85% dei casi non a motivi fisici (come era la norma fino a non tanto tempo fa) ma psichici. Nel frattempo, la situazione non sembra molto migliorata. Anzi: a quanto pare il problema non riguarda più solo il corpo docente, ma anche il personale amministrativo e i dirigenti scolastici, soggetti alle conseguenze del "caos organizzativo" in cui versano spesso le scuole, al pressing delle famiglie, alle difficoltà dovute alle situazioni di disagio tra gli studenti.
"Nella scuola si vive talvolta con fatica la relazione tra il personale e l'utenza, e questo può rendere ancor più pesante una condizione di lavoro che per diverse ragioni ha visto moltiplicarsi negli ultimi anni i fattori di complessità e di gravosità. Inevitabile che ciò possa avere in taluni casi qualche incidenza anche in termini di idoneità professionale", sottolinea Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl scuola. “Come in generale avviene per tutto ciò che riguarda la tutela della salute e della sicurezza – aggiunge – l’azione più efficace da svolgere è quella preventiva, che punta ad affrontare i problemi soprattutto rimuovendone le cause. Serve una vera e propria strategia di promozione del benessere organizzativo negli ambienti di lavoro e nella scuola, un obiettivo cui tendere sia nell’ambito della produzione legislativa, sia in quello delle scelte contrattuali, che ci vedono più direttamente protagonisti”.
Da Bologna il sindacato rivolge un appello al ministero dell'Economia e delle Finanze, perché diffonda gli ultimi dati sul burn-out degli insegnanti, primo passo per mettere in campo opportune e adeguate misure di prevenzione.