Attribuzione degli incarichi ai Dirigenti, concluso il confronto col Ministero

28.05.2020 15:00

Si è concluso mercoledì 27 maggio il Confronto avviato tra le Organizzazioni Sindacali e il Ministero circa i contenuti della nota sulle operazioni di attribuzione degli incarichi dirigenziali. Nonostante le richieste, espresse da tutte le sigle, di introdurre modifiche alla bozza che era stata presentata, l’amministrazione ha mantenuto una posizione decisamente contraria a prevedere mutamenti di incarico in costanza di contratto, sostenendo un indirizzo generale orientato al mantenimento della continuità dell’azione dirigenziale sulle istituzioni scolastiche assegnate. Durante l’incontro, pertanto, non è stata fornita alcuna disponibilità a raggiungere un’intesa o a discutere eventuali proposte alternative che riguardavano essenzialmente la mobilità interregionale.
Le modalità adottate per l’assegnazione delle sedi al termine dell’ultima procedura concorsuale hanno certamente acuito le criticità già esistenti e un numero elevato di dirigenti scolastici presta attualmente servizio in una regione differente da quella di residenza. Il concorso infatti ha visto una commistione tra fase nazionale e regionale e l’applicazione solo in fase regionale di alcune tutele (es. assistenza a familiare disabile) che, a parere della nostra organizzazione, avrebbero dovuto essere riconosciute prima dell’assegnazione alla regione.
La CISL Scuola ha più volte richiesto la disponibilità del Ministero ad affrontare le difficoltà che si erano palesate, ma la richiesta non è mai stata accolta. Le proposte della nostra Organizzazione, che abbiamo anche anticipato all’Amministrazione prima dell’incontro, si possono così riassumere:

  • tutelare prioritariamente le situazioni riconosciute dalla legge 104/1992 sia per situazioni personali che per assistenza a familiari
  • rendere esplicita la non applicazione, in via ordinaria, dell’obbligo generalizzato di rotazione degli incarichi in applicazione della normativa anticorruzione
  • prevedere l’accesso alla mobilità interregionale anche in costanza di contratto e anche in deroga al vincolo triennale presso la regione assegnata, in caso di gravi e comprovate motivazioni di natura personale o familiare
  • considerare per l’anno di riferimento l’intera quota del 30 per cento prevista dalla mobilità interregionale

La CISL Scuola ha proposto inoltre di assegnare incarichi annuali presso istituzioni scolastiche anche di altre regioni, fermo restando il contratto triennale in essere. Si sarebbe trattato di introdurre in via straordinaria ed emergenziale una fase di assegnazione annuale agli istituti scolastici normo-dimensionati disponibili (es. per comandi ed assegnazioni presso altre amministrazioni, ecc.), altrimenti comunque destinati a reggenza annuale. La realizzazione di quest’ultima proposta, in analogia a quanto avviene per la mobilità annuale del personale docente, non avrebbe influito in alcun modo sul numero di sedi destinato alle procedure di assunzione, poiché si tratta di posti non vacanti. Avrebbe consentito dunque un riavvicinamento dei dirigenti alle loro famiglie e nello stesso tempo non avrebbe avuto impatto sulle procedure di assunzione, né sul numero delle reggenze.
Durante l’incontro è stato rilevato dalle Organizzazioni Sindacali come l’intransigenza dell’Amministrazione sia destinata a produrre un prevedibile contenzioso; si è persa in sostanza l’occasione di introdurre quegli elementi di governo che avrebbero potuto determinare migliori condizioni organizzative e la necessaria semplificazione di un sistema di gestione sempre più avvitato su se stesso e inutilmente gravoso.