Emergenza COVID-19, concorsi e abilitazioni, mobilità. Tre incontri il 5 marzo al Ministero

06.03.2020 17:06

Giovedì 5 marzo si sono tenuti tre incontri con le organizzazioni sindacali al Ministero dell'Istruzione. Il primo ha avuto per oggetto l'emergenza coronavirus. Come riportato in un verbale congiunto sottoscritto al termine dell’incontro, Amministrazione e sindacati hanno espresso la volontà di realizzare il massimo di convergenza nel comune intento di affrontare in modo efficace le criticità di un’emergenza senza precedenti. L'Amministrazione ha sollecitato anche i Direttori Generali degli Uffici scolastici regionali a favorire un clima di positivo confronto nel quale, riducendo o eliminando conflittualità e antagonismi, è assolutamente indispensabile far prevalere atteggiamenti di collaborazione e di condivisione. A tal fine l'Amministrazione si è resa disponibile a tener conto delle indicazioni di parte sindacale per la stesura di una nota, attualmente in bozza, con la quale saranno fornite indicazioni operative per la gestione sotto diversi aspetti della fase di emergenza, sulla base del Decreto Legge 6/2020 e delle altre disposizioni emanate successivamente.
L'Amministrazione ha inoltre annunciato la calendarizzazione di incontri settimanali, volti ad esaminare problematiche diverse, a partire da quelle inerenti l’avvio dell’anno scolastico (call veloce, nuovo regolamento sulle supplenze, trasferimento di provincia per le nomine a t.i, ecc).
Il Capo Dipartimento Istruzione ha inoltre preannunciato un’ulteriore informativa sul bando di concorso straordinario, che peraltro non potrà essere in Gazzetta Ufficiale prima dell’espletamento delle previste procedure formali. Al riguardo, il 12 marzo è stato riconvocato il CSPI (dopo che nella seduta del 4 marzo non si è raggiunto il numero legale) per esprimere il parere obbligatorio sui decreti relative ai concorsi; solo in seguito ci saranno gli incontri per la discussione sulle modifiche che il ministero potrà decidere di apportare alla luce di eventuali osservazioni e rilievi del CSPI.

Nel pomeriggio si è poi tenuto un secondo incontro sul tema delle abilitazioni speciali, che rappresentano la seconda tipologia di procedure tra quelle previste dal D.L.126/19. Si tratta dei percorsi finalizzati al conseguimento della abilitazione riservati ai docenti che possono far valere tre annualità di servizio (valutate ai sensi della L.124/99) maturate presso le scuole statali, i centri di formazione professionale nei corsi per l'assolvimento dell'obbligo scolastico, le scuole paritarie, o che hanno totalizzato tre anni di servizio attraverso i cosiddetti "servizi misti" (sommando, cioè le supplenze presso le scuole statali, le paritarie e i centri di formazione professionali). Almeno una delle annualità deve comunque essere prestata sulla classe di concorso per la quale si intende partecipare alla procedura abilitante. Unica eccezione quella prevista per i docenti di ruolo che potranno partecipare senza il requisito del servizio specifico. Alla procedura abilitante potranno partecipare anche coloro che hanno presentato domanda per la procedura straordinaria finalizzata alle assunzioni di 24.000 posti, per la medesima o diversa classe di concorso anche in una Regione diversa (ovviamente se in possesso dei requisiti richiesti). Si potrà partecipare per una sola classe di concorso ed in una Regione a scelta dell'aspirante. La prova scritta, computer based, sarà composta da 60 quesiti di cui 40 afferenti alle competenze disciplinari legate alla classe di concorso e 20 alle competenze metodologico-didattiche; viene superata conseguendo un punteggio minimo di 42/60. Per il conseguimento dell'abilitazione, in base a quanto verrà stabilito con ulteriore specifico decreto, sarà necessario conseguire i 24 CFU ed essere titolare di un contratto di docenza, a decorrere dall’anno scolastico 2020/21. Occorrerà inoltre superare la prova orale che verrà anch’essa disciplinata da un successivo Decreto Ministeriale.
La CISL Scuola, insieme alle altre Organizzazioni, ha chiesto fra l’altro che: 

  • possano partecipare alla procedura anche i docenti che hanno maturato servizio esclusivamente sul sostegno senza titolo, anche per evitare le conseguenze negative che verrebbero a verificarsi, a danno di questi docenti, in occasione dei prossimi aggiornamenti delle graduatorie di istituto
  • sia resa nota preventivamente, per un’adeguata preparazione alla prova, la banca dei quesiti
  • sia riconosciuta in modo esplicito la possibilità di far rientrare nel computo del triennio anche le annualità (massimo due) eventualmente prestate in ordini e gradi di scuola diversi dalla secondaria
  • sia rivista l'articolazione tra quesiti di carattere disciplinare e quelli di carattere metodologico didattico, aumentando il numero di questi ultimi.

L'Amministrazione ha ribadito in modo fermo la contrarietà a pubblicare preventivamente i quesiti da cui verranno estratti quelli oggetto della prova scritta. Ha invece confermato la possibilità, per i docenti che abbiano già partecipato alla procedura straordinaria, di partecipare anche a quella abilitante, dicendosi disponibile ad una eventuale integrazione del testo in questo senso.
Per quanto riguarda i docenti con servizio solo su sostegno, l'Amministrazione si è detta disponibile a ricercare una soluzione attraverso modalità ad essi dedicate in occasione del VI ciclo di TFA sul sostegno. La questione sarà oggetto di uno specifico incontro che si svolgerà presumibilmente entro la fine di marzo. Considerando poi fondate le osservazioni presentate dalla CISL Scuola relativamente alla penalizzazione che i docenti esclusi dalla procedura abilitante verrebbero a subire in occasione del prossimo aggiornamento delle graduatorie (rimarrebbero infatti in terza fascia, senza poter accedere alla seconda), l'Amministrazione si è dichiarata disponibile a valorizzare il servizio prestato su sostegno in occasione della stesura del nuovo regolamento che dovrà definire le nuove graduatorie provinciali di seconda e terza fascia.
Il Capo Dipartimento ha infine reso noto quanto emerso nel corso dell’incontro svoltosi in mattinata, a seguito del quale è stato assunto l'impegno a calendarizzare diversi incontri tra i quali uno riguarderà la definizione di un sistema strutturale di percorsi abilitanti.

In coda all'incontro sulle abilitazioni si è tenuto quello di informativa sulla futura ordinanza ministeriale sulla mobilità. Tenuto conto che le disposizioni contenute nella L.160/2019 non influiscono sulla mobilità per l’anno scolastico 2020/21 e che il contratto integrativo del 6 marzo 2019 è pienamente vigente, la CISL Scuola ha chiesto:

  • che i docenti assunti a tempo indeterminato in forza del D.M. 631/2018 (cosiddetti "FIT tardivi") non siano soggetti al blocco quinquennale previsto dalla legge 145/2018, in quanto la loro assunzione si riferisce ancora al contingente 2018/19
  • che non si applichi il vincolo di permanenza quinquennale per i docenti assunti da FIT con decorrenza 1/9/2019
  • che ai docenti assunti sui posti di "quota 100" sia data una sede provvisoria. In caso contrario, i perdenti posto negli anni precedenti, compreso il perdente posto dell’a.s.2019/20, non potrebbero far valere il diritto di rientro su un posto resosi disponibile dopo le operazioni di mobilità del 2019/20.

L'Amministrazione, pur riservandosi un passaggio di verifica all'ufficio legislativo, ha ritenuto che le disposizioni relative al DM 631/2018 siano molto esplicite e non si prestino a letture diverse. Per quanto riguarda le assunzioni su "quota 100", ritenendo comunque necessario verificare la fattibilità delle operazioni anche con i responsabili delle procedure informatiche, ha manifestato contrarietà.
La discussione si è poi spostata sulla tempistica relativa alla presentazione delle domande di mobilità. L'Amministrazione ha manifestato l’intenzione di procedere con la massima urgenza alla pubblicazione dell'ordinanza ministeriale, con apertura in data 11 marzo delle funzioni per l’acquisizione delle domande del personale docente di scuola primaria e dell'infanzia. La CISL Scuola e le altre organizzazioni hanno contestato tale ipotesi, ritenendola del tutto impercorribile nella presente situazione di emergenza, con le raccomandazioni a contenere gli spostamenti e gli assembramenti che pregiudicano di fatto la possibilità di un efficace svolgimento delle azioni di supporto e consulenza cui abitualmente si ricorre in queste circostanze.
Il confronto con l’Amministrazione è proseguito su questi temi anche a livello politico, consentendo di riscontrare segnali di disponibilità a prendere in considerazione le richieste avanzate nel corso dell’incontro, a partire dalla definizione della tempistica per la presentazione delle domande. Su questo si attendono ora ulteriori riscontri.