Giovani, scuola, società, lavoro

Esplorazioni con domande e prove di risposta

Roma, ITIS Galilei (g.c.), 28 marzo 2017

Guarda il film di apertura

La cronaca della giornata - Tutti i video

Introdotti da Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola, sono in pieno svolgimento i lavori dell'iniziativa di incontro e dialogo con gli studenti promossa dalla Cisl Scuola all'ITIS Galilei di Roma. Una sala gremitissima, che in apertura dell'incontro ha seguito con grande attenzione il bellissimo video di Giovanni Panozzo "L'abbraccio che ci fa sognare", i cui protagonisti sono il maestro di strada Cesare Moreno e studenti e studentesse che raccontano gli interessi, le attese e le speranze in base alle quali hanno scelto e vivono la propria esperienza scolastica.
"Ringrazio gli studenti, gli insegnanti. È importante avervi qui. Oggi non parliamo solo di alternanza, ma anche di futuro, prospettive, opportunità”. Così Maddalena Gissi, che così ha proseguito: “La scuola che rappresentiamo ha bisogno del cambiamento. Prima di questo evento abbiamo voluto aprire attraverso un questionario un dialogo con gli studenti. Abbiamo sentito i ragazzi per capire cosa c'è e cosa manca". E tra le mancanze segnalate da ragazzi, la Segretaria della Cisl Scuola sottolinea l'insufficienza delle strutture, mentre sul lavoro sottolinea come per il 50% del campione non sia solo un diritto, ma un mezzo indispensabile per raggiungere l'autorealizzazione personale. "Sono in tanti a volere proseguire gli studi, ma un 40% vuole interromperli perché ha paura di perdere occasioni- spiega Gissi- E non sono pochi (283 ragazzi su mille) i ragazzi che chiedono di migliorare la qualità della didattica". Gissi ha chiuso con una provocazione agli studenti chiedendo: "Cosa pensate di noi? Cosa pensate dovremmo fare come sindacato per la vostra comunità e aiutarvi a superare le difficoltà che vivete?", invitandoli ad aprire canali di dialogo come quelli che la Cisl scuola intende avviare con l'iniziativa di oggi.
A seguire gli interventi di Leonardo Becchetti, Alberto Felice De Toni e Marco Bentivogli, impegnati a dialogare con gli studenti col coordinamento di Claudia Fusani.
Di taglio prettamente economico l'intervento di Becchetti, anche se nel segno di un'economia attenta al bene comune; una precisa analisi delle linee di cambiamento del mondo produttivo e del lavoro, con le criticità da affrontare ma anche indicando gli strumenti che consentiranno di superarle: passione, istruzione, competenze e soft-skils.
Brillante come di consueto Alberto Felice De Toni nel ricordare, prendendo a riferimento la figura di Galileo Galilei che dà nome all'istituto ospitante, come "l'innovazione è una disubbidienza andata a buon fine".
Come rendere più stretto e costruttivo il rapporto fra scuola e mondo del lavoro è il tema scelto da Marco Bentivogli, segretario dei metalmeccanici della Cisl.
Attesa per l'intervento della ministra Valeria Fedeli, che sta seguendo dall'inizio i lavori e parlerà subito dopo il dibattito con gli studenti, prima delle conclusioni di Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl.

Valeria Fedeli, ministra dell'Istruzione

Sono qui soprattutto per ascoltare le osservazioni poste dagli studenti, credo che tenere conto del loro punto di vista sia fondamentale per il governo della scuola pubblica”. Così ha esordito Valera Fedeli, ministra dell’istruzione, nel suo intervento alla giornata di incontro e dialogo con gli studenti promossa dalla Cisl Scuola. “Oggi pomeriggio – ha proseguito - farò una conferenza stampa per chiarire ancora una volta il senso dell’ alternanza scuola lavoro: deve essere chiaro che l’ASL è un’innovazione che riguarda in primo luogo la didattica, deve essere un modo nuovo per imparare, per affrontare le discipline, e in questo senso vanno intesi anche gli spazi di condivisione che si aprono verso il mondo del lavoro. So che ci sono aziende che non han ben capito la mission a cui sono chiamate a rispondere, tentando addirittura di farsi pagare per accettare i ragazzi in ASL. Chi viene a conoscenza di ciò deve andarlo a denunciare alla procura della repubblica”.
Fondamentale il sostegno in termini di partecipazione ai processi di innovazione, che non possono mai essere calati dall’alto. Da qui l’importanza di momenti di confronto come questo”, ha concluso la ministra.

Annamaria Furlan, segretaria generale Cisl

"Noi vogliamo cambiare le tante cose che continuano a non andare bene nel nostro Paese, in cui tante cose sono ancora profondamente ingiuste. I giovani sono energia e risorsa fondamentale per cambiare e cambiare in meglio". Così Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl, nel suo intervento all’ITIS Galilei. “È ingiusto che un bambino al Sud oggi non abbia diritto al tempo pieno, come lo è la difficoltà a spostarsi per la mancanza di infrastrutture. Una partecipazione attiva dei giovani alla vita sociale può dare una spinta forte al cambiamento, trasformando ciò che sembra un sogno in un percorso che porta a risultati positivi".
"La scuola- ha continuato Annamaria Furlan - è elemento di cultura come lo è il lavoro. Scuola e lavoro insieme determinano la possibilità di essere cittadini a pieno titolo in questo Paese". Un'esperienza, quella dell'alternanza, che deve legarsi al diritto degli studenti ad "avere un percorso con tappe chiare e verifiche chiare".
"Il lavoro non si deve subire, è un elemento importante nella nostra vita", mentre "è la scuola che ci fa diventare comunità'". È questa la sfida da cogliere, secondo la Segretaria Generale Cisl. "Anche il sindacato - ha proseguito Furlan - ha bisogno dei giovani. Richiamatelo ai suoi doveri, siate protagonisti con la vostra partecipazione per costruire un Paese migliore. Date gomitate, se occorre, perché il sindacato crei occasioni di rappresentanza dei bisogni e delle aspettative dei giovani".
Tornando sul tema dell’alternanza scuola-lavoro, Annamaria Furlan si è detta convinta che non serva negare problemi e difficoltà se ci sono, mentre è dalla loro consapevolezza che si può partire avendo chiaro ciò che va cambiato. "L'alternanza è un ponte tra scuola e lavoro, non può essere né diventare mai lavoro sommerso, sottopagato e nascosto. Ancora oggi varie esperienze, compreso l'apprendistato e il tirocinio, rischiano di perdere valenza formativa per diventare strumenti di abuso del lavoro. Rivedere i tirocini perché non diventino lavori sottopagati significa occuparsi concretamente dei giovani e creare le condizioni di un’alternanza scuola-lavoro davvero efficace".
"Abbiamo il diritto - ha concluso - e ce lo hanno soprattutto i ragazzi e le ragazze che frequentano le nostre scuole di pretendere percorsi chiari: l’alternanza non diventi lavoro finto o sottopagato”.