Pertini - La politica e il popolo

29.02.2016 14:08
Categoria: Agenda 2015/16

L'elezione di Sandro Pertini, savonese, una delle figure di spicco dell'antifascismo e della Lotta di Liberazione, avviene l'8 luglio del 1978, a meno di due mesi dalla tragica vicenda del rapimento e dell'uccisione di Aldo Moro. Su Pertini confluisce una maggioranza vastissima di consensi, segno del bisogno di unità che il Paese avverte di fronte alla sfida del terrorismo. Ma è anche la scelta di una personalità che ha sempre fatto del rigore etico e politico la cifra dei suoi comportamenti, e questo si rivela importante per un riavvicinamento del popolo alla politica: "Un presidente percepito come il simbolo dell’onestà e della moralità in politica, in contraddizione ad una partitocrazia che, agli occhi di larga parte dell’opinione pubblica, aveva prodotto una 'occupazione del potere' attraverso meccanismi di minuziosa lottizzazione". L'anno della sua elezione vedrà fra l'altro, dopo la morte di Papa Paolo VI, la breve stagione di Papa Luciani e l'avvento inatteso - ma che si rivelerà travolgente - di un papa straniero, Karol Woityla. Con Giovanni Paolo II, il cui pontificato avrà riflessi straordinari anche rispetto al diverso assetto che assumeranno gli equilibri mondiali, Pertini stringerà un rapporto di cordiale e umanissima amicizia. Gli anni seguenti vedono ancora atti di terrorismo di diverso segno (tra cui la strage di Bologna nel 1980), ma anche eventi di notevole rilievo a livello interno e internazionale, con l'elezione del primo Parlamento Europeo e l'affacciarsi di politiche neo liberiste di cui si faranno interpreti e protagonisti Ronald Reagan e Margareth Tatcher, in un mondo ancora dominato dalla logica dei due blocchi contrapposti est - ovest.