Gronchi - La lunga transizione

02.11.2015 14:12
Categoria: Agenda 2015/16

L'elezione di Giovanni Gronchi alla Presidenza della Repubblica, il 29 aprile 1955, avviene "in un momento di trasformazione a livello nazionale ed internazionale particolarmente significativo, con molte ricadute sugli equilibri complessivi del sistema politico italiano.....  Sul piano interno, la fine del centrismo degasperiano costringeva ad avviare un ripensamento dei rapporti tra le forze politiche nazionali.... Rimanevano però insuperate le difficoltà relative al possibile allargamento dell’area di governo". Esclusa, soprattutto per ragioni internazionali, la possibilità di coinvolgere in tale area il PCI,  altrettanto improponibile risultava l'apertura a forze di chiara ispirazione neo-fascista, come il MSI, o istituzionalmente incompatibili come il partito monarchico. Si fa strada in questo contesto, come unica ipotesi praticabile per realizzare una stabile maggioranza di governo, quella di una cauta apertura a sinistra.
"Un presidente della sinistra democristiana, da sempre proclamatosi rappresentante politico delle forze del mondo del lavoro e capace di far convogliare sulla sua persona i voti dei partiti della classe operaia, non costituiva un episodio marginale o accidentale. Certamente gli anni della sua presidenza (1955-1962) possono considerarsi, in questo senso, degli anni di transizione ma di una transizione tutt’altro che lineare e progressiva".