Sul reclutamento basta politiche fallimentari, si riapra il confronto per un sistema stabile ed equilibrato

14.10.2020 19:36

"Una bella dimostrazione di partecipazione, con la speranza che qualcuno rifletta: dare stabilità al lavoro significa anche mettere le scuole in condizione di agire con più efficacia, che è la condizione indispensabile, insieme al pieno rispetto dei protocolli di sicurezza, perché non si rimetta in discussione la didattica in presenza. Non basta dire che le scuole non chiuderanno, servono scelte che aiutino ad andare in quella direzione in concreto e non solo a parole”. Così Maddalena Gissi commenta la buona riuscita delle iniziative svolte in tutte le province, dove i sindacati hanno incontrato i Prefetti per chiedere che la scuola non sia lasciata sola in un momento nel quale non mancano certo le difficoltà.
Le procedure concorsuali di imminente svolgimento rischiano di aggiungere un altro problema ai tanti che già ci sono, imponendo agli istituti che ospiteranno le prove ulteriori incombenze. In ogni caso si impone una soluzione per i casi, prevedibilmente numerosi, di candidati che non potranno prendere parte alle prove perché coinvolti direttamente o indirettamente in provvedimenti di isolamento. Impensabile che possano subire, a causa di misure giustamente rivolte alla tutela collettiva, un danno pesante, ingiusto e non rimediabile sul piano personale. Vanno individuate soluzioni e bisogna farlo subito, non è possibile lasciare migliaia di persone in balia dell’incertezza”.
Diventa comunque sempre più necessario - osserva la segretaria generale CISL Scuola - riconsiderare complessivamente la questione del reclutamento. Serve un sistema stabile ed equilibrato, che assicuri ai giovani l’opportunità di entrare nel mondo della scuola ma nello stesso tempo valorizzi l’esperienza accumulata da quanti, con anni di lavoro precario, permettono al sistema scolastico di funzionare. Abbiamo idee e proposte per uscire da una politica tutta ideologica e che si è rivelata, alla prova dei fatti, del tutto fallimentare”.

Roma, 14 ottobre 2020