Dal CSPI i pareri su Didattica Digitale Integrata e Curriculum Studente

06.08.2020 23:22

Nell'adunanza plenaria svoltasi ieri, 5 agosto, in modalità telematica nel rispetto delle misure governative concernenti l'emergenza sanitaria, il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) - dopo una fase istruttoria accurata e puntuale nonostante i pochi giorni a disposizione - ha espresso due ampi e approfonditi pareri:

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Sul primo provvedimento (adozione dei modelli di "diploma finale" del "curriculum dello studente"), il CSPI valuta positivamente l’innovazione introdotta in considerazione della necessità di una rappresentazione sintetica delle esperienze scolastiche e formative dello studente nella fase finale del percorso di studi delle scuole secondarie di secondo grado, anche nella prospettiva dello sviluppo della dimensione orientativa all'interno del percorso scolastico.

Tenuto conto però che l'introduzione di questo nuovo strumento - previsto dal decreto legislativo 62/2017 - avverrà nell'a.s. 2020/21 il cui svolgimento si preannuncia complesso e problematico, il CSPI auspica "che l'amministrazione, nel primo anno di applicazione, fornisca adeguato supporto amministrativo e tecnologico alle scuole evitando che tale introduzione si trasformi in un ulteriore appesantimento burocratico".  Considerato, inoltre, che la compilazione del "curriculum" richiede un intervento specifico della scuola e del singolo alunno è fondamentale che sia svolta un’azione di informazione e formazione nei confronti di docenti, studenti e personale di segreteria.

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Il secondo parere espresso dal CSPI riguarda le “Linee Guida per la didattica digitale integrata” (DDI). Il provvedimento prevede che ciascuna scuola adotti un proprio “Piano scolastico per la DDI” con il quale detta metodologia rientra nell'ordinario svolgimento delle attività nelle scuole secondarie di secondo grado, caratterizzandosi invece come unica modalità per tutti i gradi di scuola qualora si rendesse necessario ricorrere, per motivi epidemiologici, ad un nuovo lockdown.

Il CSPI, nell'articolata premessa

  • ricorda l'inevitabile ma prezioso ricorso alla "Didattica a Distanza" (DaD) svoltasi dallo scorso 5 marzo fino a giugno 2020, con tutte le connesse difficoltà organizzative;
  • sottolinea che le indicazioni, in materia, contenute nella nota dipartimentale 17 marzo 2020, n. 388, sono state accolte con riserve e contrarietà da molti docenti in quanto ritenute troppo prescrittive e non pienamente rispettose dell’autonomia professionale e delle prerogative degli organi collegiali (oltre che non adeguate al contesto dato, caratterizzato da una diffusa impreparazione ad utilizzare le nuove tecnologie senza un sufficiente supporto);
  • evidenzia che la DaD è prevista all’interno del documento per la pianificazione della ripresa delle attività didattiche di cui al DM 39/2020 (il cosiddetto "Piano Scuola" per l'a.s. 2020/21), circoscritta però all’ipotesi di ulteriori sospensioni dell’attività didattica in presenza.

Il CSPI, poi, entrando nel merito del documento ministeriale

  • rimarca che "non sono evidenti quali siano i fondamenti culturali, normativi, pedagogici e metodologici del documento medesimo; conseguentemente le misure presenti, che peraltro sono di tipo didattico ed organizzativo con ricadute ordinamentali non esplicite, rischiano di apparire del tutto incongrue e immotivate con effetti invasivi dell’autonomia scolastica e professionale, con ricadute, altresì, sulla prestazione di lavoro dei docenti, materia di esclusiva negoziazione contrattuale";
  • sottolinea il peso progettuale che graverà sui dirigenti, sui docenti e sulla scuola tutta alle prese, all'inizio del prossimo anno, con l’introduzione di forti novità e con la gestione della situazione di emergenza;
  • rileva - considerato che il tempo scuola previsto dagli ordinamenti è definito da norme primarie che non possono essere modificate in maniera surrettizia da Linee Guida - l'illegittimo riferimento a orari minimi in relazione alla DDI;
  • evidenzia per la scuola secondaria di secondo grado, dove la DDI - come detto - può essere progettata in modo complementare, tutta una serie di criticità e precise osservazioni;
  • osserva che nel testo in esame manca un chiaro riferimento alla rimodulazione dei PCTO che richiederebbero uno specifico intervento, così come risulta assente qualunque riferimento alle attività laboratoriali negli istituiti tecnici e professionali;
  • auspica la realizzazione dell'annunciato progetto di una piattaforma garantita dal Ministero dell'Istruzione e finalizzata all’erogazione di contenuti didattici a distanza con la quale potrebbero essere risolti molti problemi di privacy e sicurezza;
  • sottolinea, in definitiva, che il documento sia sbilanciato su aspetti formali (non sempre esaustivamente considerati) più che sull’efficacia didattica.