Rilanciare la sfida di un cambiamento giusto. Annamaria Furlan al Consiglio Generale Cisl Scuola

23.02.2016 17:24

Ha seguito attentamente tutta la lunga serie degli interventi Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl, prima di prendere la parola durante i lavori del Consiglio Generale della Cisl Scuola, in corso a Monastier (TV). Lo ha fatto nella consapevolezza di quanto sia impegnativa e difficile, per la federazione dei lavoratori della scuola, questa fase di confronto e iniziativa sulle questioni poste dall'applicazione della legge 107. Una legge sulla quale è mancato il necessario ascolto delle istanze poste ripetutamente in evidenza dalle tante realtà del mondo professionale, associativo e sindacale, con cui anche la Cisl ha condiviso significativi momenti di riflessione e di proposta. Ora è giusto e coerente con la natura del nostro sindacato, ha detto, rivendicare e praticare gli spazi privilegiati dell'agire sindacale, confronto e contrattazione, cercando anche per questa via di rimediare ai possibili guasti di una riforma che presenta più ombre che luci. Evitando soprattutto di rimanere invischiati in dinamiche estranee alle logiche del sindacato. Non poteva mancare, nell’intervento della Furlan, un accenno al confronto sul nuovo modello contrattuale.
Pur in un contesto di difficoltà complessive che non è possibile esorcizzare, ha affermato, il movimento sindacale italiano è in campo per salvaguardare le prerogative contrattuali contro il tentativo di affidare alla legge la regolazione dei rapporti di lavoro, come anche in altri paesi europei sta avvenendo e trovando, in Italia, una singolare convergenza di parti politiche di segno opposto. Il confronto sul nuovo modello contrattuale nasce proprio da questa esigenza e per questo obiettivo. La Cisl in questo senso è stata trainante per l’intero movimento, vincendo diffidenze e resistenze delle altre organizzazioni. La piattaforma unitaria, pur con le inevitabili mediazioni, ha un’impronta molto coerente con le posizioni da sempre sostenute dalla Cisl e se si tradurrà in accordo sancirà, a partire dalla questione dei minimi salariali, il primato dei contratti rispetto alla legge.
Il nostro Paese ha bisogno di innovazione ben orientata, non di un "nuovismo" di facciata. Vale anche nello specifico delle questioni al centro del dibattito in categoria: la risposta a una riforma sbagliata va vissuta rilanciando la sfida di un cambiamento giusto, con proposte di innovazione di segno diverso, ad esempio per una premialità che non sia finalizzata ad una meritocrazia individualistica, ma sostenga l'impegno necessario a operare nelle situazioni di maggior complessità e disagio.
Per il lavoro pubblico, in generale, è necessario porre l’accento sul ruolo che la contrattazione può svolgere per migliorare efficacia e qualità dei servizi, dando così all’azione sindacale solide basi di consenso sociale. Grande attenzione e piena disponibilità rispetto ai numerosi interventi che hanno evidenziato la necessità di dare risposta alle attese dei lavoratori perché si rinnovi finalmente il loro contratto, fermo da anni.
Non è mancato un richiamo al tema di un nuovo modello di Europa, meno piegato alle ragioni della finanza e più orientato nel segno dell'equità.