Pagamento supplenti, oltre il danno può capitare anche la beffa

29.01.2016 19:05

A seguito di segnalazioni di alcune strutture periferiche, la segreteria nazionale della Cisl Scuola ha verificato che gli stipendi dei supplenti brevi e saltuari relativi ai periodi ottobre, novembre e dicembre 2015 - oltre ad essere stati corrisposti con grave ritardo - sono stati liquidati con una procedura di tassazione che per i lavoratori interessati comporta un ulteriore danno.

Le competenze, infatti, sono state assoggettate a tassazione separata, meccanismo che prende in considerazione il solo reddito medio percepito nei due anni precedenti, ma che esclude il riconoscimento delle detrazioni fiscali spettanti (sia quelle relative alla cosiddetta “produzione del reddito”, sia quelle spettanti per gli eventuali carichi familiari, sia quelle concernenti il “bonus” di € 80. Quest’ultimo, peraltro, attribuito dal Sistema in automatico così come previsto dalle Linee Guida “NoiPA”).

Dalla suddetta procedura risultano particolarmente danneggiati i supplenti temporanei con una retribuzione complessiva annua non superiore a € 8.000: costoro, infatti, con il riconoscimento delle detrazioni fiscali, sarebbero stati totalmente esenti dalla tassazione IRPeF.

Per i redditi a tassazione separata l’Agenzia delle Entrate procede autonomamente alla riliquidazione dell’imposta: a) in caso sia dovuta una imposta maggiore, provvede ad inviare apposito avviso di pagamento al contribuente; b) in caso le imposte dovute siano di ammontare inferiore a quanto trattenuto dal datore di lavoro (ad esempio qualora il lavoratore risulti esente da imposta), provvede ad effettuare il rimborso dell’eccedenza pagata, ma solo se il credito risulti superiore ad € 100.

La riliquidazione di cui sopra è effettuata a seguito di dichiarazione dei redditi, che nel caso in esame, poiché le retribuzioni sono state corrisposte nel 2016, potrà essere presentata solo nel 2017 con la conseguenza che un eventuale rimborso interverrà a distanza di anni rispetto alla trattenuta subita.

La Cisl Scuola ha immediatamente segnalato la questione ai dirigenti MIUR. Verificata con NoiPA la correttezza delle nostre informazioni, l’amministrazione di viale Trastevere ha riferito la spiegazione di quanto successo: NoiPA ha liquidato gli stipendi come se si trattasse di “arretrati”.

Ci si augura che l'amministrazione, ben sapendo che gli emolumenti in questione sono regolari stipendi pagati con un ritardo imputabile esclusivamente all'amministrazione stessa e che quindi non possono essere “trattati” come generici arretrati, si attivi quanto prima per una risoluzione della problematica. Se così non fosse sarebbe inevitabile il ricorso ad azioni legali da parte degli interessati.