Incontro col Ministro: non è questo il confronto che chiediamo per affrontare e risolvere i problemi della scuola

24.09.2015 12:39
Categoria: Buona scuola

E’ fondamentale capire se c’è realmente una disponibilità a un confronto all’altezza delle questioni, perché ci sono molti problemi urgenti da affrontare nell’immediato e alcune prospettive inquietanti da scongiurare rispetto all’attuazione di punti della riforma sui quali si rischia di innescare tensioni e contenzioso” Così Francesco Scrima nell’incontro del 23 settembre fra Ministro e sindacati. “Non bastano un’informativa e un ascolto più o meno rituale, si aprano sedi di discussione approfondita nel merito dei tanti problemi per i quali occorre individuare soluzioni”. Pur apprezzando la disponibilità che l’Amministrazione ha manifestato, in altre sedi di incontro, su alcune emergenze che mettono a rischio il regolare funzionamento della scuola, a partire dalle norme che vietano in determinate circostanze le supplenze di docenti e ATA, Scrima ha voluto rimarcare che il confronto con la Ministra dovrebbe avere un diverso respiro politico, perché alcune questioni richiedono atti di natura legislativa su cui sarebbe anche indispensabile che chi ha la responsabilità del dicastero svolgesse con la dovuta determinazione un ruolo propositivo all’interno della compagine di governo.
In realtà la ministra Giannini ha scelto di attenersi strettamente, nel corso della riunione, ai punti all’ordine del giorno, sostanzialmente riconducibili ad aspetti attuativi della legge 107: in tal modo il confronto si è ridotto a una mera informativa, senza peraltro un adeguato supporto di documentazione.
Un limite, evidenziato da Scrima nel suo intervento, che toglie valore e significato all'incontro, al termine del quale restano tutti da affrontare e risolvere i nodi posti dall’attuazione della legge 107, fonte del profondo disagio che si vive nel quotidiano lavoro delle scuole e che insieme alla richiesta di rinnovare il contratto sono da tempo al centro dell’attenzione e delle iniziative promosse dalla Cisl Scuola e dalle altre organizzazioni sindacali.

Questi in sintesi i punti toccati nella comunicazione della Ministra Giannini

  • Formazione e anno di prova. È imminente l’emanazione di un decreto che prevederà per i docenti neo assunti 50 ore di formazione, la predisposizione di un portfolio e di un “patto di sviluppo professionale”, con monitoraggi e verifiche successive. Al riguardo, la Cisl Scuola ha chiesto che siano meglio chiariti i requisiti di servizio richiesti per la validità dell’anno, con particolare riferimento al personale part-time e agli assunti in corso d’anno, per i quali totalizzare i 120 giorni di “attività didattica” potrebbe essere difficile se non impossibile.
  • Formazione iniziale per i docenti di Scuola Secondaria. Si prevede un percorso nel quale si collegano la formazione iniziale e le procedure di reclutamento in una sequenza che vede, dopo la laurea magistrale, un concorso con valore abilitante seguito da un contratto triennale di tirocinio. Si tratta dunque di un percorso estremamente lungo e dagli esiti incerti, non essendovi la necessaria chiarezza né sulla natura del triennio di tirocinio (apprendistato?) né sugli effetti della sua conclusione (assunzione con anno di prova?).
  • Valutazione dei dirigenti. La Valutazione, condotta in riferimento ai parametri definiti dalla legge 107, sarà affidata a un Nucleo costituito da un ispettore tecnico, anche assunto con contratti a tempo determinato, un dirigente scolastico e un esperto esterno. La valutazione, con cadenza annuale, porterà dopo un triennio a un giudizio di sintesi cui conseguirà, a seconda del giudizio ottenuto (eccellente – buono – sufficiente – negativo), l’entità della retribuzione di risultato (100% - 80% - 50% - 0). 
    E' stata inoltre annunciata l’imminente emanazione del regolamento per il reclutamento dei DS, ad oggi in attesa della bollinatura del MEF e successiva emanazione del bando da parte della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione.
  • Fondo per il miglioramento. Annunciata l’apertura di un tavolo tecnico preliminare all’emanazione di un decreto con nuovi criteri di riparto del fondo, con revisione del regolamento di contabilità del 2001.
  • Laboratori e piano nazionale scuola digitale. È stato disposto lo stanziamento di 90 milioni per il primo anno e sono previsti 30 milioni annui per quelli successivi. Nel periodo 2014-2020 anche con l’utilizza dei fondi FAS si prevede l’impiego di circa 1 miliardo di euro complessivi. Emanato avviso pubblico per 60 laboratori di occupabilità.

E' stato infine annunciata l'attivazione di un nuovo percorso di TFA da gennaio 2016.