Sui PAS ancora incertezze e inaccettabili resistenze

25.02.2014 14:29

Si è svolto nel pomeriggio di ieri, lunedì 24 febbraio, un incontro al MIUR sulle problematiche relative ai Percorsi Abilitanti Speciali. Continuano, purtroppo, ad essere ancora numerose le classi di concorso per le quali non si riscontra offerta formativa da parte delle Università; da qui la denuncia, da parte della Cisl Scuola e di tutte le altre organizzazioni, dell’incapacità finora dimostrata dall’Amministrazione di assicurare l’attivazione dei percorsi.
Si aggiungono a questo i problemi derivanti dalle carenze emergenti a livello di organizzazione dei corsi nel frattempo avviati, che vedono fortemente compromessa la possibilità di frequenza da parte dei precari interessati.
Il Dipartimento Istruzione, peraltro, non ha ancora un quadro completo dei corsi attivati, condizione preliminare per poter realizzare un coordinamento dal centro che è finora mancato e che si rivela invece necessario anche al fine di sollecitare un tempestivo avvio dei corsi tuttora in attesa.
I dirigenti MIUR hanno riferito gli esiti dell’incontro svoltosi giovedì scorso, 20 febbraio, al quale erano presenti esponenti della CRUI, il coordinatore delle facoltà di Scienze della Formazione Primaria, prof. Gaetano Domenici, e il direttore generale del dipartimento università, dott. Daniele Livon, incontro dal quale è scaturito l'impegno di presentare un progetto di fattibilità per l'avvio dei PAS rivolti ai docenti di scuola dell’Infanzia e Primaria, nel quale coinvolgere le facoltà che si sono dichiarate disponibili ad attivare i corsi. Il piano dovrebbe essere messo a punto a brevissima scadenza. Riguardo ai PAS non ancora avviati, il MIUR sta valutando il ricorso ad università telematiche.
Le organizzazioni sindacali, ritenendo tutt’altro che soddisfacente l’esito dell’incontro, hanno chiesto di essere nuovamente convocate entro pochi giorni per verificare gli sviluppi di una situazione carica di problemi e gravida di tensioni, chiedendo un diretto e forte intervento del Dipartimento al fine di assicurare condizioni sostenibili di frequenza per i corsi già avviati, non avendo prodotto risultati l'invito rivolto ai direttori regionali (vedi nota prot. 522 del 19.2.2014) di intervenire in tal senso sulle Università, che continuano ad opporre forti resistenze.
Per quanto riguarda, infine, la richiesta di ampliare la platea dei possibili beneficiari dei permessi per motivi di studio, attraverso modalità di gestione che ne prevedano il frazionamento, siamo stati informati dell’imminente invio di una nota agli USR in cui tale possibilità viene espressamente indicata come possibile, dando in tal modo avallo ad una soluzione già prevista in diverse contrattazioni regionali, ma che incontra opposizione in alcune realtà territoriali.