Lavoro, è ancora possibile migliorare la riforma

22.03.2012 16:03

Lo scontro non aiuta a migliorare le decisioni del Governo e favorisce le posizioni più oltranziste, ridimensionate proprio grazie al confronto e al negoziato. La posizione della Cisl sulla riforma del mercato del lavoro.

''Diamo un giudizio positivo sulle linee guida della riforma del mercato del lavoro illustrata dal ministro Elsa Fornero. Ci sono interventi importanti di carattere universalistico come la stretta sulla flessibilità in entrata e l'avvio dell'Aspi, il nuovo sussidio di disoccupazione. Positivo che si spinga per rendere dominante il contratto a tempo indeterminato e per puntare sull'apprendistato per l'inserimento dei giovani. Sull'articolo 18, apprezziamo la direzione del governo per una mediazione fondata sul sistema dei nuovi ammortizzatori sociali per proteggere i lavoratori che escono dal mercato". Lo ha dichiarato il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi svoltasi al termine dell'incontro governo-parti sociali del 20 marzo e in una successiva intervista radiofonica.

Sull'articolo 18 è stato raggiunto un compromesso onorevole. Si voleva abolirlo per abusi e discriminazioni: questo non si fa e anzi si rafforza la protezione per i lavoratori nelle imprese sotto i 15 dipendenti. E al giudice si dirà che dovrà utilizzare le norme contrattuali, che i sindacati liberamente costruiscono con le imprese. Sono state inoltre trovate coperture importanti sugli ammortizzatori, con soluzioni per tutti, superando la distinzione fra dipendenti di grandi e piccole aziende".

Bonanni ha tenuto pertanto a precisare che "il valore taumaturgico dell'intervento sull'articolo 18 per noi non ha senso. Il governo ha deciso di intervenire, ma siamo molto lontani dal dato di partenza dell'esecutivo e dalla pretesa degli imprenditori di abolirlo. Grazie a un lavoro di grande mediazione possiamo dire che lo strumento antidiscriminatorio è stato integralmente mantenuto e perfino esteso. Il nostro giudizio" - sostiene Bonanni - "è che il cambio di impostazione da parte del governo sia stato molto forte, e siamo riusciti a tenere sulla maggior parte delle linee guida".

"Siamo partiti malissimo mesi fa, ma siamo arrivati a una buona soluzione - ha aggiunto. “Ci interessava di stringere sui contratti a progetto, sulle false partite Iva e sulle associazioni in partecipazione. E' stato fatto un buon lavoro, si è chiarita una vicenda che nessun Governo aveva voluto affrontare''.

''Abbiamo chiesto a Monti di evitare accordi separati" - ha spiegato Bonanni - "per evitare rotture sindacali. Ci siamo assunti la nostra responsabilità, per non lasciare che il Governo agisse da solo e per non fargli ripetere quello che ha fatto sulle pensioni. Spero che non si ritorni al clima teso che già abbiamo conosciuto in tempi precedenti".

Il segretario generale della Cisl ha poi ricordato che "la mediazione è stata costruita in questi giorni, avendo raccolto l'appello del Presidente Napolitano alla responsabilità. E' stato fatto tanto dalle parti sociali in queste settimane, c'è stato un avvicinamento consistente su tante questioni'', ha aggiunto, tornando ad esprimere apprezzamento per ''lo sprint verso il tempo indeterminato e la stabilizzazione per i giovani precari attraverso la stretta forte sulle partite Iva ed altre forme di flessibilità malate. Il sindacato" - ha detto Bonanni, rivolto al governo - è soddisfatto sugli ammortizzatori sociali che sono usciti confermati. Serve però il mantenimento dei contratti di solidarietà come avviene in Germania e maggiori politiche attive per il reimpiego". "Possiamo lavorare ancora intensamente fino alla fine della settimana per migliorare la riforma", ha concluso.

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Nel pomeriggio di ieri, 21 marzo, si è riunito l’Esecutivo della Cisl, che ha sintetizzato in un comunicato conclusivo le valutazioni della Confederazione e i punti su cui si ritiene indispensabile proseguire un serrato confronto per ottenere maggiori chiarimenti e garanzie nella formulazione dei provvedimenti di legge che il Governo si appresta a varare.