L’alta fantasia dell’ufficio stampa del MIUR

12.09.2009 20:24
Categoria: Alunni/Studenti

Non contento di avere smentito, qualche giorno fa, i dati che la stessa Amministrazione aveva fornito sulla consistenza dei precari non riconfermati, l’Ufficio Stampa del MIUR ha nuovamente dato sfogo alla sua fervida fantasia lanciandosi in un'estrosa lettura dei dati relativi alla scelta dei "modelli orari" da parte delle famiglie degli alunni iscritti alla scuola primaria. Ad essere manipolati, per la verità, questa volta non sono soli i numeri, ma anche alcune disposizioni che appaiono inventate di sana pianta. Ma procediamo con ordine.

Dire che il 70% delle famiglie ha scelto il maestro unico, solo perchè non ha chiesto il tempo pieno a 40 ore, sarebbe ridicolo se non si trattasse di una vergognosa mistificazione.

Solo chi non ha la minima conoscenza di come abbia fino ad oggi funzionato la scuola primaria può lasciarsi andare ad una simile affermazione, che in modo evidente travisa la realtà dei fatti e le intenzioni espresse dai genitori, dai quali il modello a 24 ore con docente unico (così infatti era proposto nella CM sulle iscrizioni) è stato scartato quasi all’unanimità.

Quanto al fatto che il docente unico/prevalente sia quello necessariamente operante su tutte le tipologie orarie, si fa davvero fatica a ritrovare tale prescrizione sia nel Regolamento sul primo ciclo, sia - da ultimo - nell’Atto di Indirizzo in questi giorni inviato alle scuole per la prima attuazione del Regolamento di cui sopra.

E’ viceversa più e più volte ribadita la piena titolarità delle istituzioni scolastiche, nell’esercizio delle prerogative loro riconosciute in materia di autonomia organizzativa e didattica, a decidere sull’utilizzo delle risorse di organico loro assegnate e quindi a definire le modalità con cui si organizza, in ciascuna classe, l’intervento dei docenti in essa co-operanti.

Un Ufficio Stampa ha, per definizione, il compito di scrivere e di informare: quello del MIUR avrebbe invece molto bisogno, stando alle sue ultime performance, di leggere e di informarsi bene su quello che produce il Dicastero di cui è portavoce.

Se anche poi interpretasse il suo compito solo come produttore di spot, dovrebbe guardarsi dal cadere nel rischio della pubblicità ingannevole.

Il suo ruolo a servizio di una Istituzione non lo consente, né lo consente una politica che voglia essere seria e credibile.

Roma, 12 settembre 2009

Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola